Roma, 9 novembre 2024 – Patria della dieta mediterranea, capace di esprimere enormi ricchezze gastronomiche in ogni angolo del suo territorio, ma anche prodotti stagionali unici ed esportati in tutto il mondo: è l’Italia, un Paese con grandi differenze nella spesa alimentare, come fotografato dalla Coldiretti in un’indagine sulle abitudini degli italiani nel 2023.
La classifica per regione
Secondo i dati Istat del 2023, è il Sud a guidare la classifica, con la Campania sul gradino più alto del podio, ultima la Sardegna. La spesa media è di 526 euro mensili per acquistare cibo, pari al 19% dell’intera spesa di ogni famiglia, dopo casa e utenze domestiche. Come detto, prima è la Campania, seguita da Sicilia e Friuli Venezia Giulia. Per aree geografiche, primo il Sud con 551 euro, poi le Isole con 542 euro, il Centro con 528 euro, il Nord Est con 518 e il Nord Ovest con 505. L’elenco delle regioni è invece il seguente: Campania 614 euro, Sicilia 586 euro, Friuli-Venezia Giulia 576 euro, Calabria 562 euro, Molise 555 euro, Marche 547 euro, Basilicata 542 euro, Abruzzo 541 euro, Lazio 538 euro, Umbria 530 euro, Valle d’Aosta 529 euro, Veneto 518 euro, Trentino-Alto Adige 518 euro, Piemonte 513 euro, Lombardia 507 euro, Toscana 505 euro, Emilia-Romagna 501 euro, Liguria 477 euro, Puglia 464 euro, Sardegna 415 euro.
I cibi più acquistati
Sono la carne e i salumi i cibi più acquistati dagli italiani, per un totale di 111 euro mensili, seguiti da pasta, pane, pizza e cereali con 83 euro, e dalle verdure con 69 euro. L'Unione Nazionale Consumatori calcola in generale un calo dei consumi di 506 euro all'anno e sottolinea che a tavola si mangia lo 0,9% in meno rispetto al 2022, con un calo di spesa annua pari a 58 euro. Inoltre sono sempre più le persone che consumano meno proteine e ripiegano su cibi meno costosi, come sottolinea Coldiretti che individua nelle persone sole con meno di 65 anni e nei genitori soli con figli adulti, i nuclei familiari che non riescono a portare in tavola carne o pesce ogni due giorni.
Lo spreco alimentare
Fa da contraltare a questa riduzione di spesa alimentare, lo spreco che coinvolge 1,8 miliardi di kg di cibo ogni anno, con riflessi negativi sull’ambiente e sull’economia, e anche etici, considerando le famiglie che non riescono a fare la spesa. Tutto ciò viene portato alla luce da un’elaborazione della Coldiretti sui dati Waste Watcher 2024, pubblicati nelle scorse settimane, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, promossa dalla Fao, dedicata lo scorso 16 ottobre al diritto al cibo.