Roma, 19 novembre 2024 – Nei giorni caldi della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2024, ai più nota come Cop 29 di Baku, viene pubblicato il secondo report del Global Sustainability Barometer di Kyndryl e Microsoft. Alcuni segnali sono positivi ma per altri aspetti, specie in Italia, la situazione circa l’impatto ambientale e l’uso sostenibile delle tecnologie vede molte aziende ancora lontane dalla piena consapevolezza.
I dati del Report
Per l’84% delle aziende, l’uso di tecnologie per ridurre l’impatto ambientale è molto importante, ma allo stato pratico, solo il 21% riduce davvero la propria impronta ecologica col loro utilizzo. Il report rileva comunque un aumento del 38% delle aziende che hanno alzato il livello dei propri obiettivi di sostenibilità, favorendo una transizione sempre più green grazie alla creazione di appositi programmi. Oltre il 55% delle società ritiene l’intelligenza artificiale molto importante per i propri obiettivi Esg (Environmental, Social and corporate Governance), però il 62% continua a usare in maniera limitata i dati storici per monitorare e per creare una propria reportistica.
Il pensiero di Matthew Sekol
"Integrando i dati sulla sostenibilità con quelli operativi e finanziari e sfruttando strumenti di analisi tradizionale e l’intelligenza artificiale, le aziende possono acquisire le informazioni necessarie per rispettare i propri impegni, migliorare la propria resilienza e ridefinire le efficienze operative, promuovendo al contempo l’innovazione sostenibile”, ha dichiarato Matthew Sekol, sustainability global black belt di Microsoft.
L’Italia ancora indietro sugli obiettivi
Anche in Italia gran parte delle aziende riconosce quanto sia importante raggiungere obiettivi di sostenibilità, coi dipendenti che non la pensano in maniera diversa dai dirigenti, ma nonostante questa attenzione a tutti i livelli, appena il 15% delle organizzazioni fa rivestire un ruolo centrale alla tecnologia. In ritardo anche l’uso dell’intelligenza artificiale, dove però la percezione della sua importanza per ridurre l’impatto energetico è superiore alla media globale (45% in Italia, 35% medio nel resto dei Paesi). A frenarne l’uso sono soprattutto gli obblighi normativi da rispettare (68%), la difficile integrazione dei dati fra sistemi (63%), la mancanza di competenze tecnologiche (48%) e i costi iniziali elevati (48%).
Come potenziare gli obiettivi di sostenibilità
"Una gestione efficace di dati eterogenei può permettere una comprensione più chiara e precisa del proprio impatto ambientale, favorendo scelte informate in ambito di sostenibilità. Attualmente – dichiara Faith Taylor, chief corporate citizenship and sustainability officer di Kyndryl – i ceo continuano a stabilire gli obiettivi di sostenibilità, e il 49% delle organizzazioni considera ora i chief sustainability officer fondamentali, un dato in grande crescita rispetto al 27% dello scorso anno. Di fronte a sfide climatiche sempre più rilevanti, le aziende sono chiamate ad agire con determinazione e a mettere la sostenibilità aziendale al primo posto. Integrando la sostenibilità nelle strategie aziendali, nei processi e nei sistemi – conclude Taylor – le organizzazioni possono massimizzare il valore delle risorse umane e tecnologiche, raggiungendo risultati concreti e generando un impatto positivo”.