Martedì 16 Luglio 2024

Riqualificazione edilizia Scuole italiane in ritardo

Scenario / Ecco quanto emerge dal XXIII Report Ecosistema Scuola a cura di Legambiente

Il 50% delle scuole dal Centro Italia in giù ha bisogno di interventi urgenti

Il 50% delle scuole dal Centro Italia in giù ha bisogno di interventi urgenti

C'è una preoccupante fase di stallo nella riqualificazione edilizia delle scuole italiane, complice la faticosa attuazione dei progetti previsti grazie alle risorse del PNRR, con oltre il 40% degli interventi bloccati già nella loro fase iniziale. Al netto di alcuni casi virtuosi, come Trento, Bolzano o la Carducci-Purgotti di Perugia, è importante sottolineare come persista un netto divario a livello geografico, così come appaia troppo lenta la transizione ecologica. È quanto emerge dal XXIII report Ecosistema Scuola di Legambiente, presentato in occasione della giornata internazionale dell’educazione, con dati relativi al 2022 sullo stato di salute di 6.343 edifici scolastici, di competenza di 93 comuni capoluogo di provincia (l'85% dei 110 esistenti), frequentati da oltre 1,2 milioni di studenti. I numeri peggiori si registrano al Sud e nelle Isole, ma non se la passa bene neppure il Centro, soprattutto nelle aree colpite dal terremoto nel 2016, dove solo il 3,4% degli istituti è stato oggetto di interventi di adeguamento sismico. Le scuole di queste tre fasce del territorio nazionale avrebbero necessità di interventi urgenti nel 50% dei casi, contro il 21,2% del Nord. Nei capoluoghi di provincia di Calabria e Sicilia non è stato costruito neppure un nuovo edificio negli ultimi 5 anni e, nel 65% dei casi, non è stata neppure effettuata una verifica di vulnerabilità sismica. Quanto 'fotografato' dal report evidenzia anche una altrettanto preoccupante situazione per quanto riguarda i servizi: nel Mezzogiorno un istituto su due non mette a disposizione palestre e impianti sportivi, mentre quelli funzionanti (e aperti anche oltre l'orario scolastico) sono poco più del 40% al Sud e il 33% nelle Isole, contro più del 60% nel Centro-Nord. Inoltre, se è vero che il PNRR ha stanziato fondi pari a 519 milioni di euro per 767 nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti di spazi mensa, dai dati sembrerebbe che, ad averne fatto richiesta, siano state soltanto scuole di Sicilia, Sardegna e Meridione dove la media di classi a tempo pieno non supera il 20%. 350 milioni per 445 progetti, poi, sono stati messi a disposizione per la costruzione o la ristrutturazione di edifici nuovi o adattati, adibiti a palestre o impianti sportivi, in un contesto che non riguarda soltanto le sopracitate aree, considerando che ne sono sprovvisti il 50% delle scuole dello Stivale. Nota di merito sul fronte della mobilità collettiva a Prato, Torino e Lecce per attività di scuolabus e pedibus.