Mercoledì 20 Novembre 2024
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Gli italiani non riescono più a risparmiare: la differenza tra giovani e adulti

Cresce il fenomeno dei “working poors”. Azzone (Acri): “Diffuso soprattutto nelle città, dove il costo della vita è più alto”

Giovanni Azzone, presidente di Acri

Giovanni Azzone, presidente di Acri

Roma, 8 novembre 2024 – Riuscire a far fronte alle spese mensili, e magari mettere anche qualcosa da parte, è diventato ormai un lusso per pochi. Sono infatti sempre un numero consistente gli italiani che non solo non riescono a investire per accrescere il proprio patrimonio, ma nemmeno sono in grado di accantonare soldi in vista di spese future.

L’indagine Acri-Ipsos

L’indagine realizzata da Acri-Ipsos mette in risalto un dato su cui riflettere: oltre la metà delle famiglie italiane non riesce a risparmiare, anche se il fatto che il 46% vi riesca è un dato in miglioramento rispetto alle precedenti rilevazioni. Stabile il numero di chi riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista considerata di media entità, cioè circa il 75%. E’ invece in crescita, dal 32% al 34%, la quota di chi spende completamente lo stipendio ogni mese, per le normali spese di gestione familiare. Va meglio anche nella percezione che si ha del proprio status finanziario, visto che sale al 39% il dato riferito a chi si considera in una situazione economica positiva o comunque di crescita. Scendono al 24%, dal 35% del precedente riscontro, i nuclei con difficoltà importanti.

Il pensiero del presidente Azzone

“Abbiamo segnali positivi di famiglie che risparmiano ma crescono quelle che non riescono a farlo, specie fra le famiglie che lavorano. Il tema dei working poors è sempre più forte, in particolare nelle città dove il costo della vita è più alto. Il fenomeno – prosegue Giovanni Azzone - è legato a competenze inadeguate, e bisogna supportare la formazione. Altre volte, invece, si tratta di persone che sono anche caregiver e non possono lavorare otto ore al giorno”.

Grosse differenze fra giovani e adulti in tema di risparmio

Riguardo alla gestione del proprio denaro, sono sempre più spiccate le differenze fra giovani e adulti. Questi ultimi pensano a risparmiare per far fronte ad eventuali spese impreviste, mentre i giovani lo fanno soprattutto per potersi pagare viaggi e svaghi. Il 33% degli italiani comunque afferma di riuscire a risparmiare meno di quanto facessero i propri genitori, e di sentire che dopo la crisi del 2008 e il calo del potere di acquisto, risparmiare sia diventato più difficile. Anche la complicata situazione internazionale, fra guerre, inflazione e crisi occupazionali, incide sulla propensione al risparmio e sulla voglia di investire. C’è quasi scetticismo fra gli italiani, che spesso non hanno nemmeno le competenze necessarie per affrontare l’intricato mondo degli investimenti. Ecco dunque che si preferisce risparmiare e rimandare, sperando in una congiuntura internazionale più favorevole.

Infatti, secondo l’indagine, è scesa la fiducia degli italiani nell'Europa, con appena il 48% che pensa che l’UE seguirà una politica nei prossimi 5 anni, in grado di migliorare il generale tenore di vita dei cittadini, e ben il 60% che si dice insoddisfatto dell’euro, soprattutto al Sud e fra le persone con un livello di scolarizzazione più basso. In generale, il 50% degli italiani pensa che la moneta unica europea, nel prossimo futuro, rappresenterà comunque una sicurezza maggiore che se si fosse restati con le monete nazionali.