Il nuovo decreto riguardante il Superbonus parla chiaro: l'agevolazione al 110% rimane solo per chi ha optato per sconto in fattura o cessione del credito sui lavori certificati entro dicembre 2023. Per tutti gli altri lavori, dal primo gennaio la detrazione passa al 70%. Fin da subito è apparso comunque evidente che l’obiettivo della misura è quello di evitare che il mancato completamento nei termini previsti degli interventi edilizi in regime di Superbonus comporti la revoca dei benefici già erogati. Come si è deciso di superare tale impasse, che certamente avrebbe determinato non poche problematiche e lamentele? In sostanza, in relazione ai cantieri avviati, verrà riconosciuto il credito d’imposta per lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023. Inoltre le detrazioni relative agli interventi in Superbonus non decade in caso di lavori comunicati ma non ultimati al 31 dicembre 2023. Va infine precisato che tale 'sanatoria', in base alla quale non devono essere restituite le somme risultanti negli stati di avanzamento dei lavori effettuati fino al 31 dicembre 2023, è prevista anche nel caso in cui, a causa del mancato completamento degli interventi, non sia stato realizzato il miglioramento delle due classi energetiche. Tutto ciò, per quanto riguarda, si direbbe, il pregresso dei lavori. Per le opere ancora da effettuare, a partire dal 1° gennaio 2024, si confermano invece le percentuali previste dalla legislazione vigente, che quindi portano la detrazione dal 110% al 70%. Ma le novità non finiscono qui: intanto vi saranno venti giorni di tempo in più per cittadini e imprese che stanno usufruendo degli incentivi in edilizia (dal Superbonus alle altre agevolazioni per ristrutturare gli immobili all'insegna dell'efficientamento energetico e per la protezione antisismica) per inviare le comunicazioni relative allo sconto in fattura e alla cessione del credito in merito ai costi sostenuti nel 2023: si va, infatti, verso lo slittamento del termine del 16 marzo, attraverso un provvedimento firmato dal direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini. Un provvedimento, quest’ultimo, che certamente, se dovesse diventare realtà, accontenterebbe e non poco moltissimi soggetti. Non è un caso che molti professionisti, ad esempio, avevano già auspicato da tempo una proroga del termine per la trasmissione all'Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica, effettuati sulle parti comuni di edifici residenziali. Tutto ciò ai fini di rendere più agevole e tranquilla l’elaborazione della dichiarazione precompilata.
EconomiaLavori certificati entro il 31 dicembre 2023: è valido ancora il vecchio calcolo.