Le mancate demolizioni degli immobili costruiti abusivamente dopo la scadenza nel 2003 del terzo condono edilizio sono il focus del report "Abbatti l’abuso 2023". Legambiente sottolinea come, nonostante una dilagante presa di coscienza da parte dei cittadini sul tema, «a frenare il processo di risanamento delle aree massacrate da decenni di anarchia urbanistica e illegalità è quella politica, locale e nazionale, ancora ostaggio di interessi a breve e brevissimo termine». L’ultimo rapporto sul BES (Benessere Equo e Sostenibile) dell’Istat - realizzato in collaborazione con il Cresme - evidenzia come l’abusivismo edilizio sia in crescita del 9,1%, con una situazione nelle regioni del Sud definita “insostenibile”, a fronte di 42,1 abitazioni costruite illegalmente ogni 100 realizzate nel rispetto delle regole. Dal 2004 a dicembre 2022 nelle regioni più a rischio – Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia – il numero delle demolizioni eseguite è stato del 15,3% dei 70.751 immobili abusivi. Nelle Isole minori, dove si registra un abuso ogni 12 abitanti, la risposta è stata maggiore: le demolizioni ammontano infatti al 20,5%. Ecco perché Legambiente avanza sei proposte al governo, necessarie per far fronte a un quadro desolante: più ruolo e responsabilità ai prefetti, se necessario, anche con un nuovo intervento legislativo; danno erariale; prescrizione e demolizione; ricorsi al Tar; chiusura delle pratiche inevase di condono; emersione degli immobili non accatastati.
EconomiaL'abusivismo cresce ancora "Al Sud la situazione è critica"