Mercoledì 17 Luglio 2024

Gli incentivi sono stati un vero motore per l'economia: il bilancio e le previsioni

Studio / I dati raccolti parlano di crescita: saranno confermati?

↑ Per l'Ance nel 2023 si è verificata una crescita del 5% nell'edilizia

↑ Per l'Ance nel 2023 si è verificata una crescita del 5% nell'edilizia

Secondo uno studio dell’Osservatorio congiunturale dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), nel 2024 si prevede un cambio di passo per quanto concerne il settore dell’edilizia. Negli ultimi anni, infatti, i bonus edilizi hanno permesso un’ottima crescita del settore. Sappiamo però che le cose stanno mutando. Come ha spiegato l’Ance, nel 2023 si è verificata una crescita del 5% nell’edilizia, sospinta da tutti gli investimenti in riqualificazione abitativa. In particolare negli ultimi tre anni il 40% del mercato è stato rappresentato dagli interventi di manutenzione straordinaria, incentivate dai bonus. A partire dal 2024 però l’Ance prevede una flessione del 27% con un -4,7% anche per quanto riguarda la nuova edilizia abitativa. Con la chiusura dello strumento della cessione del credito, si prevede un calo di investimenti pari al 7,4% all’anno. Il PNRR, però, promette di sostenere attraverso i progetti numerose opere pubbliche, il che porterebbe comunque a una crescita del 20%. Il quadro fornito dall’Osservatorio Ance conferma che i bonus edilizi per la riqualificazione abitativa sono stati un fattore importante nella crescita economica dell’Italia. In realtà, sono stati il fattore determinante in riferimento al biennio 2021-2022, se si pensa che rispetto a una crescita del Pil del 12,3%, il settore degli investimenti in costruzioni ha avuto un incremento del 44,7%. Per Ance il settore edilizio ha rappresentato un terzo della crescita economica del biennio 2021-2022, grazie allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Il 2023, invece, ha cominciato a mostrare un rallentamento nell’uso di bonus fiscali, come emerge dai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’Ance sottolinea che nei primi undici mesi del 2023 si è verificata una riduzione del 5% rispetto al 2022 nell’uso dei bonus edilizi. Sulla base di questi elementi, l’Ance ha spiegato l’importanza delle misure fiscali che incentivino la riqualificazione edilizia, non solo per l’economia del Paese, ma anche in prospettiva ambientale. In base agli obiettivi della Direttiva Case Green, infatti, il patrimonio edilizio dovrebbe diventare neutrale alle emissioni nocive entro il 2050. A oggi, l’edilizia è ancora indietro rispetto a questo obiettivo. Il 70% degli attestati di prestazione energetica parla di immobili di classi E, F, G. La classe G incide per oltre il 30%. Nel residenziale, l’incidenza della categoria A (da A1 a A4) è pari all’11%. Inoltre, quasi il 40% degli immobili è stato costruito tra il 1945 e il 1972. Gli immobili realizzati dopo il 2015 sono solo il 7% nel residenziale. Il processo di efficientamento energetico, secondo Ance, richiede misure come i bonus edilizi, lo sconto in fattura o la cessione del credito.