Roma, 28 gennaio 2025 – E’ fra le prelibatezze della tradizione dolciaria italiana, conosciuta in tutto il mondo, e ormai affrancata dall’idea di stagionalità: è il gelato artigianale. Un settore in cui lavorano oltre 90mila addetti, suddivisi in 39mila esercizi, che nonostante ciò lamenta carenze di personale. Infatti, entro febbraio sono previste 6.900 nuove assunzioni per rispondere alle crescenti esigenze di un comparto che non conosce crisi.
I dati elaborati dal Centro Studi Fipe
Il gelato artigianale, vera icona del Made in Italy, stando ai dati elaborati dal Centro Studi Fipe, ha generato nel 2024 un volume d’affari pari a circa 5 miliardi di euro, con oltre 39mila attività, fra gelaterie, bar-gelaterie e gelaterie-pasticcerie. Gli oltre 90mila addetti però non bastano a coprire le esigenze degli imprenditori del settore, che infatti lamentano la difficoltà di reclutamento del personale, pari a circa 27mila persone. Le nuove assunzioni in programma sono circa 6.900 fra dicembre 2024 e febbraio 2025, ma per ora si riscontrano non poche difficoltà, con ben il 50% dei datori di lavoro che parlano di inadeguatezza delle competenze. Le tante assunzioni previste in un periodo in cui solitamente c’è un calo degli affari, dimostra come ormai il gelato artigianale si sia affrancato dalla stagionalità della domanda, col 40% delle attività che restano aperte tutto l’anno, e un 90% che lo è comunque per almeno 8 mesi. Adeguarsi ai gusti che cambiano ha portato alla nascita di nuovi gusti vegani, senza lattosio, senza zuccheri aggiunti, o a base di materie prime biologiche e di eccellenze del territorio nazionale.
Il pensiero di Luciano Sbraga
"Il gelato artigianale, oltre ad essere un prodotto molto apprezzato dai consumatori di qualsiasi età, è il risultato dell’impegno di un’articolata filiera del made in Italy. Le gelaterie artigianali – sottolinea Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi Fipe - continuano ad evolvere per intercettare gusti e preferenze dei consumatori, diversificando prodotti e format che vanno dai locali tradizionali alle attività ‘trendy’, passando per gli esercizi a catena e i flagship store dei grandi marchi. Le sfide che attendono il settore si possono affrontare se cresce la capacità manageriale e le competenze del personale. In tale ambito SIGEP non è solo una vetrina per il B2B ma anche un’occasione per seguire le tendenze del settore, l’innovazione di processo e di prodotto che avanza anno dopo anno e per questo un’opportunità di crescita professionale ed imprenditoriale”.
Le esportazioni hanno superato i 100 milioni di kg
L’Italia a livello europeo resta leader dell’offerta, con 39mila esercizi commerciali, davanti alla Germania con 9mila, alla Spagna con 2.200, alla Polonia con 2mila. Le regioni con le migliori performance nel 2024 sono state il Lazio, che ha chiuso con un +13%, la Sicilia con +5% e la Campania con un +3%. Il consumo pro capite si attesta sui 2 kg l’anno, e una spesa media di 46 euro. Anche all’estero le cose vanno bene, visto che le esportazioni hanno superato per la prima volta i 100 milioni di kg, stando a proiezioni Coldiretti su dati Istat. I Paesi dove esportiamo di più sono gli Stati Uniti, con circa il 20% totale, seguiti da Gran Bretagna, Germania e Spagna.