Mercoledì 4 Dicembre 2024

Efficienza energetica: «Gli APE incentivano gli investimenti e la sostenibilità

Crescita / Presentato il Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici da ENEA e CTI: +6% rispetto al 2022 per quelli A4-B. Il Nord Italia resta al top per gli Attestati (21% solo in Lombardia)

 L'efficicenza energetica residenziale ha registrato un incremento di circa il 6%

L'efficicenza energetica residenziale ha registrato un incremento di circa il 6%

Valutare le prestazioni del patrimonio edilizio italiano e favorirne un costante miglioramento dell’efficienza: sono questi, ormai da anni, gli obiettivi del Rapporto Annuale sulla Certificazione Energetica degli Edifici, promosso ed elaborato da ENEA e dal Comitato Termotecnico Italia Energia e Ambiente (CTI). Un intento chiaro, del quale cominciano a vedersi sempre di più i frutti. Lo dimostra proprio la quinta edizione del Rapporto, che riporta numeri incoraggianti sul piano delle prestazioni energetiche. «La nuova edizione del Rapporto mette in risalto quanto bene il meccanismo della certificazione energetica funzioni – ha asserito Cesare Boffa, presidente del CTI –. Il periodico monitoraggio consente al legislatore e agli operatori, ma anche a noi ENEA e CTI, di valutare i risultati delle strategie nazionali a supporto della transizione energetica e della decarbonizzazione e di individuare nuovi spunti di miglioramento». Un successo che è ben visibile, sulla base degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) registrati nel Sistema Informativo degli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE). I numeri, innanzitutto, attestano che – per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni – la percentuale di classi energetiche meno efficienti (F e G) sugli immobili esaminati è scesa sotto il 50%. Nella residenziale, inoltre, si evidenzia un incremento di circa il 6% delle classi energetiche più efficienti (A4-B) rispetto al 2022. Allo stesso modo, è sempre di più il numero di APE emessi in seguito a riqualificazioni energetiche (7,9%, +2,3% rispetto al 2022) o ristrutturazioni importanti (6,4%, +2,4% rispetto a due anni fa). Fermo restando il 2022 come termine di paragone, più della metà degli attestati, il 54,2%, è ancora oggi legato a passaggi di proprietà e locazioni, con una percentuale al ribasso del 5,3%. A livello territoriale sono le regioni del Nord Italia le più attenzionate: il 21,7% degli APE registrati nel 2023 provengono quindi dalla Lombardia, seguita da Piemonte (9,2%), Veneto (8,7%), Emilia-Romagna (8,5%) e Lazio (8,3%). Per il 2024, il Rapporto ha infine dedicato un focus proprio all’analisi sui margini di miglioramento, sia in fase di predisposizione, sia per quanto concerne gli strumenti a disposizione dei certificatori APE. «In un contesto di grandi sfide come quelle della transizione energetica e della decarbonizzazione, l’APE offre la possibilità di diffondere una cultura energetica più matura e di incentivare investimenti mirati al miglioramento di efficienza e sostenibilità», ha commentato Gilberto Dialuce, presidente di ENEA, che per il futuro mira anche al perfezionamento dei Catasti Energetici Unici regionali (CEU), in funzione del possibile sviluppo del Catasto Unico Nazionale, del Portale nazionale per la Prestazione Energetica degli Edifici (PnPE2) e delle altre applicazioni informatiche.