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Confermato per il 2025 il bonus tinteggiatura, ma attenzione dal 2026 caleranno gli importi
Roma, 11 febbraio 2025 – Quando si ristruttura un appartamento, o almeno lo si vuole “rinfrescare”, è inevitabile dare una tinteggiata, anche per una buona norma igienica. Ma tale operazione non ha solo uno scopo estetico o igienico, è spesso indispensabile dopo lavori di risanamento conservativo o di ristrutturazione, come l’aggiunta o la rimozione di muretti in cartongesso, interventi ad impianti o riparazioni per infiltrazioni. Per aiutare le persone che devono far fronte a queste spese, anche nel 2025 è stato confermato il bonus tinteggiatura.
A chi spetta il bonus
L’agevolazione fiscale è prevista all’interno del bonus ristrutturazione, ed è dunque destinata a coloro i quali devono effettuare dei lavori edili per ristrutturare casa, e in essi prevedono anche di tinteggiare. Dunque, non basta voler ridipingere le pareti, occorre che ciò avvenga in un più ampio lavoro di risanamento dell’immobile o comunque in una manutenzione straordinaria, con modifica di tramezzi, rifacimento di facciate oppure sostituzione di impianti. Per le abitazioni private, dunque, si può inserire il costo della tinteggiatura come detrazione fiscale, solo nei casi suddetti. Invece, nel caso di condomini, è possibile conteggiare la spesa anche se l’intervento è di manutenzione ordinaria, vale a dire se è fatto esclusivamente per “rinfrescare” la facciata, o gli androni, o i pianerottoli. Sarà dunque possibile, in quel caso, per ogni proprietario, detrarre la spesa nella quota del proprio millesimo.
Gli importi disponibili
Venendo al dato specifico del bonus 2025, la detrazione spetta nella misura del 50%, con un massimo di 96mila euro per ogni unità immobiliare, se prima casa. Altrimenti la detrazione scende al 36% con tetto massimo di 48mila euro. La detrazione avviene in rate decennali di pari importo, che verranno inserite in sede di dichiarazione dei redditi. Già dallo scorso anno non si può più inserire l’importo di spesa come sconto in fattura o come cessione del credito. Le aliquote resteranno tali fino al 31 dicembre 2025, mentre dall’1 gennaio 2026 scenderanno al 36% per la prima casa, e al 30% per la seconda casa, sempre con limite massimo di 96mila euro.
Come richiedere il bonus
Per richiedere il bonus, bisogna essere residenti in Italia, essere soggetti al pagamento dell’Irpef, e avere un immobile di proprietà. Le spese devono essere tracciate, come con bonifico parlante, dunque che riporti causale specifica, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita Iva della ditta esecutrice. La detrazione andrà poi richiesta all’Agenzia delle Entrate presentando apposita documentazione. Per essere certi di accedere al bonus, è bene richiedere un preventivo prima dei lavori, così da verificare che gli interventi rientrino nell’agevolazione, e controllare che le norme comunali non presentino deroghe o particolari applicazioni del bonus, in quanto a volte sono richieste delle autorizzazioni specifiche. Inoltre è bene verificare che ci siano ancora disponibilità per il bonus, e conservare tutti i documenti e le fatture che comprovino l’effettivo intervento e le spese sostenute.