SONO in grande spolvero i vini del lago di Garda. I Chiaretto (o vini rosa, guai a chiamarli rosè o rosati) delle due sponde veronese (doc Bardolino) e bresciana (doc Valténesi) hanno numeri da primato (12 milioni di pezzi); il Bardolino rosso (base Corvina) sta rinascendo dalle sue ceneri. La ‘remuntada’ bianchista nei gusti dei consumatori (e la massiccia presenza dei turisti tedeschi sul lago ) ha trasformato il Lugana in un territorio conteso dai grandi gruppi del vino. All’appello manca il Custoza, un bianco base Garganega, finito un po’ in ombra ma che vale la pena di riscoprire grazie a un rapporto eccellente qualità-prezzo e ad alcune cantine che lo interpretano con passione. Albino Piona è l’azienda più vecchia della denominazione gardesana, collocata tra le belle colline moreniche a sud del lago, in quel di Villafranca e a due passi da Custoza. La famiglia Piona tramanda una passione incondizionata per il mondo vitivinicolo dal lontano 1893, quando il bisnonno Albino mise le basi di un progetto famigliare che ancora oggi evolve e cresce. Silvio oggi è il winemaker e conduce l’azienda (quasi 50 ettari di vigna) assieme ai fratelli Massimo, Monica e Alessandro. Nei vini Albino Piona si sente uno stile preciso, tendente al sapido e alla freschezza, all’interpretazione del territorio. Metà della produzione aziendale (400mila bottiglie circa) è dedicata al Custoza, il resto è Chiaretto e Bardolino. Il microclima del lago, la costante ventilazione, le rese molto basse regalano risultati inattesi: come nei Bardolino annate 2015 e 2016 tuttora perfetti e fragranti, tutti da bere. Che il Custoza sia un gran bianco lo dimostra questo millesimo 2018 appena in commercio. Molto aromatico al naso, al palato dinamico, bello sapido, secco senza essere aspro. Perfetto sul pesce di lago (e di mare). In enoteca sugli 8 euro. Custoza 2018, Albino Piona Info: www.albinopiona.it
Giovedì 26 Dicembre 2024
ArchivioLa riscoperta del Custoza