Martedì 2 Luglio 2024

Un nuovo slancio per il "polmone" terzista: "Investire in processi produttivi moderni"

Innocenti, coordinatore dei filatori di Ctn, analizza la situazione attuale: "Serve subito un approccio differente nella catena del valore"

Un nuovo slancio per il "polmone" terzista: "Investire in processi produttivi moderni"

Un nuovo slancio per il "polmone" terzista: "Investire in processi produttivi moderni"

Gabriele Innocenti, direttore di filati Omega di Vaiano e coordinatore dei produttori filati di Confindustria Toscana Nord, è stato uno degli imprenditori simbolo di un’alluvione che ha messo sotto scacco il distretto. Tutti ricordano il suo appello accorato davanti al ministro Tajani nel salone consiliare di Prato, subito dopo l’alluvione che ha devastato la sua azienda con sede a Vaiano, nella Vallata pratese

E’ stato fatto qualcosa di concreto per Prato e le sue aziende dopo quel disastro?

"Purtroppo i fondi stanziati per le aziende sono troppo esigui e i ristori, a fronte di danni di oltre 2 miliardi, sono stati praticamente inesistenti. Solo le aziende assicurate hanno avuto parziali indennizzi; le altre hanno dovuto ricorrere a investimenti propri e molte purtroppo non ce l’hanno fatta. Di quanto chiedevamo nell’immediato, richieste di buonsenso per non gravare sul piano fiscale e contributivo su aziende che erano in ginocchio, è stato accolto poco o niente".

Quali sono le attuali carenze?

"Abbiamo bisogno di infrastrutture adeguate a un mercato sempre più veloce: dalle vie di comunicazione alla trasmissione dati, siamo ancora indietro rispetto ai nostri competitor europei. Prendiamo ad esempio il Portogallo, paese con una forte tradizione tessile: il suo PIL non è tra i più elevati, la morfologia del suo territorio non è facile, eppure ha un sistema di viabilità invidiabile. Questo perché i portoghesi sono diventati sempre più bravi a programmare, pianificare e intercettare i fondi europei. Non si può dire lo stesso dell’Italia, dove un altro fardello che pesa è la burocrazia: alle aziende viene fatto carico di troppi obblighi inutili".

Le materie prime si trovano?

"Vista la situazione dei mercati internazionali e in particolare lo stallo del mercato interno cinese, le materie prime hanno una domanda stagnante e si trovano facilmente. Attualmente il problema non è il reperimento delle materie prime ma l’assottigliarsi degli ordinativi".

Con effetti a cascata su tutta la filiera, naturalmente.

"Naturalmente. E non è un fenomeno estemporaneo, ma un processo che sta erodendo da tempo la capacità produttiva del distretto. Il polmone delle aziende terziste si sta sgonfiando di anno in anno. Dobbiamo investire, come aziende, in processi produttivi moderni e performanti, con bassi impatti ambientali. Non è pensabile delegare in toto i problemi produttivi alla filiera a monte. Il famoso ’fare squadra’ deve assumere un significato diverso, che coinvolga l’intero processo produttivo inclusa la committenza".

Come è modificata la produzione di filati per maglieria con i cambiamenti climatici?

"Le differenti necessità legate al mercato o al cambiamento climatico portano con sé un ’alleggerimento’ di composizioni e di titolazioni. Ma i filati sono un semilavorato, per cui sarà la differente applicazione nei prodotti finali, siano essi capi finiti di maglieria o tessuti, a determinare la realizzazione di prodotti più in linea con le richieste di maggiore leggerezza o di tendenza moda. Il mercato è fiacco: gli ordinativi sono molto inferiori al 2023 e i clienti non programmano e non danno indirizzi".

La ricerca di nuove fibre sostenibili sta generando un volano nella ricerca di nuovi blend. "E’ impressionante il movimento delle varie start-up per lo studio di nuove soluzioni green dei prodotti a fine vita. Il maggior ostacolo è rappresentato dalla capacità di portare la produzione delle nuove fibre a dimensione industriale, alimentata da una domanda sufficiente del mercato. L’esempio della bancarotta di Renewcell, ora Circuloise, è sotto gli occhi di tutti. Il riciclo chimico sembra quello che ha maggiori chance di successo per rispettare i parametri eco-tossicologici del mercato europeo".

Sa.Be.