Il presidente di Sogemi progetta di trasformare l'ortomercato di Milano in un city hub alimentare di rilevanza europea, con l'obiettivo di raddoppiare i volumi di traffico entro il 2026.
Dall’ortomercato al "più importante city hub alimentare italiano" proiettato sulla scena europea. L’obiettivo delineato da Cesare Ferrero, presidente di Sogemi – la Spa che per conto del Comune di Milano gestisce i mercati agroalimentari all’ingrosso della città – è quello di raddoppiare i volumi di traffico a partire dal 2026. Anche il presidente di Sogemi è tra i protagonisti dell’incontro di oggi promosso da QN.
"Il piano di realizzazione del progetto – afferma Ferrero – prosegue secondo il cronoprogramma, con l’obiettivo di terminare i cantieri nel 2025. Abbiamo già completato quattro edifici, entro quest’anno sarà operativo l’impianto per l’energia con fonti rinnovabili in partnership con A2A. Nel 2025 verrà completata la riqualificazione del mercato". Ma quale ruolo avrà il nuovo ortomercato? Secondo il presidente di Sogemi questa sarà "la più moderna infrastruttura per la filiera alimentare in Italia, con una importantissima dotazione logistica per la movimentazione delle merci e uno scambio commerciale ancora più imponente".
L’ambizione dichiarata è quella di "raddoppiare i volumi di traffico, passando dal valore attuale di un miliardo di euro all’anno a due miliardi di euro a partire dal 2026. Ma il lavoro – afferma Ferrero – prevede anche una trasformazione concettuale. Lo storico ortomercato, luogo mitico degli anni ’70 e ’80, ha raggiunto una obsolescenza poco invidiabile: lo stiamo trasformando nel più importante city hub alimentare italiano sfruttando anche la sua connotazione geografica particolare, al centro della filiera alimentare milanese e lombarda".
"Una regione dove, per il suo numero di abitanti e per visitatori e turisti, si concentra il maggior consumo alimentare a livello nazionale. Noi – continua – non possiamo modificare le abitudini alimentari, perché la quantità di pesce, carne o frutta consumata dai cittadini resta sempre la stessa, ma quello che possiamo fare con un mercato nuovo e modernissimo è attirare gli operatori, cambiare l’organizzazione della filiera, garantire efficienza".
Del resto i punti di riferimento a livello internazionale presi a modello sono strutture analoghe a Parigi, Madrid o Barcellona. "Mercati – conclude il presidente di Sogemi – che sono ancora davanti a noi, anche perché sono al centro di investimenti significativi da oltre 20 anni".
Andrea Gianni