Giovedì 5 Dicembre 2024

Un gigante dell’economia mondiale. Il cartario raccontato in numeri

I dati del Centro studi di Confindustria Toscana Nord disegnano un comparto ormai consolidato e in crescita

Un gigante dell’economia mondiale. Il cartario raccontato in numeri

Un operaio all’interno di una cartiera durante la lavorazione della carta

Un gigante dell’economia italiana e internazionale. È questo il distretto cartario della Lucchesia e in parte dell’area pistoiese, alla luce dei numeri forniti dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord, riscontrati a settembre di quest’anno. Un gigante in termini di imprese presenti sul territorio e di occupazione. E un gigante, naturalmente, parlando di consumo di energia perché il settore è considerato tra i più idrovori nell’ambito industriale.

Le statistiche di cui siamo in possesso, analizzano perfettamente e a consuntivo – eccetto l’ultimo semestre 2024 – il percorso della produzione restituendo, anche in termini di sottile preoccupazione, il dato relativo all’esportazione (trattasi di andamento congiunturale). Leggiamo insieme i numeri.

Le produzioni principali riguardano la carta tissue, cioè a uso igienico, sanitario, casa, catering ma anche lenzuolini medici, rotoli industriali e tovaglie. Vi è poi la carta per cartone ondulato in fogli e scatole per l’industria della carta e del cartone.

Le imprese in termini numerici sono 332 e gli occupati 10.857 unità. Il fatturato complessivo ammonta a 5.900 milioni di euro dove l’export si aggiudica 2.012 milioni di euro. L’analisi dei numeri, si parcellizza per settori. Quello della carta e cartotecnica vede la presenza di 235 aziende e 7.932 occupati. Il fatturato si attesta a 5.060 milioni di euro con l’export che ne totalizza 1.427. Passiamo ad analizzare, per l’anno 2023, i mercati principali in percentuale valori. L’Europa rappresenta il 92% suddiviso tra Francia con il23%, Germania il 15%, Polonia l’8%, Regno unito il 6%, chiudono Paesi Bassi e Austria con il 4%. Il lasso di tempo relativo alla produzione industriale, riporta dati che abbracciano il periodo di punta del Covid, che hanno ovviamente lasciato il segno. Nel 2020 la produzione ha fatto registrare una flessione del -5,1% e un + 1% delle esportazioni. La ripresa arriva nel 2021, con la produzione con un segno negativo ma contenuto, al -0,9% e le esportazioni che flettono al +0,4%. Proseguiamo con l’anno 2022: la produzione industriale è al + 0,2% e le esportazioni volano, facendo incassare al comparto il +61,3%. Eccoci all’anno 2023, che si assesta al + 0,5% di produzione ma vede la flessione del -11,9% delle esportazioni. Arriviamo al 2024, analizzato al momento nel suo primo semestre gennaio-giugno: la produzione industriale posiziona l’asticella al + 3,6% e le esportazioni confermano la tendenza in calo al – 13,6%.

Passiamo, adesso, alla lettura dei dati che riguardano le macchine per l’industria cartaria. Le imprese sono 97 e gli occupati 2.925; il fatturato ammonta a 840 milioni di euro dove l’export pesa per 585 milioni di euro. Anche in questo caso, proponiamo i dati della produzione che per il 2020 vede il -8,7% e le esportazioni con il – 9,6%. Il 2021 dona sollievo e per la produzione sciorina il +12,2% e le esportazioni vanno a + 15,6%. Contenuto ma lusinghiero il 2022 con il +3,0% per la produzione e il +13,0% per le esportazioni. Il 2023 annuncia un timido - 0,4% nella produzione e uno sconsolante -17,5% per quanto concerne le esportazioni. Infine il 2024 che da gennaio a giugno fa emergere un -0.2% nella produzione ma un + 32,3% nelle esportazioni.

Dati che, come sappiamo, sono figli di una lungo periodo contrassegnato da incertezza e dai costi elevati dell’energia (i dati forniti del comparto carta e cartotecnica parlano di Gwh/a 1.584,il 22% dei prelievi 2022 del cartario italiano e l’89% della Toscana, ndr) e da uno squilibrio di mercato dettato dai pesanti conflitti in corso che restituiscono, ancora oggi, un innegabile clima di timore.