Per sopperire alla mancanza di personale, Cna sta investendo sul territorio regionale, percorrendolo in lungo e in largo, al fine di rendere appetibile la figura professionale del mondo dei trasporti, ma non solo.
"Come Cna, adottiamo la formula dei corridoi lavorativi, professionalizzanti – commenta il presidente regionale
Cavini –, che ci consentono di andare nei territori, dove cerchiamo di formare le persone per poi inserirle nel mondo del lavoro".
Persone che sono "delle risorse per l’intera filiera – continua Cavini –. I corridoi lavorativi fanno parte anche del Piano Mattei. A livello regionale, invece, abbiamo ‘Cna Formazione Emilia Romagna’, ente di formazione tramite il quale vogliamo creare una serie di percorsi formativi su tutto il territorio in maniera capillare, sempre più rivolti alle esigenze delle imprese". L’obiettivo è quello di "organizzare corsi di formazione mirati e specifici in base alle richieste delle imprese – conclude il presidente di Cna –, e anche emozionali per il lavoro che queste persone andranno a svolgere. Parliamo di percentuali piccole rispetto alle esigenze, ma bisogna partire da una goccia per riempire l’intero bicchiere".
Tra le attività associate a Cna Emilia-Romagna, ci sono i titolari delle imprese di trasporti merci, comprendendo diversi profili.
Ci sono imprese strutturate, cooperative e consorzi, "padroncini", corrieri e spedizionieri, così come
gli operatori della logistica.
E l’associazione sta
al fianco di tutte le imprese
di autotrasporto, seguendo
i loro rapporti con le
istituzioni locali e con il governo.
m. m.