"Il comparto tessile – fiore all’occhiello dell’eccellenza italiana – attraversa una fase delicata a causa delle dinamiche internazionali, e registra un calo congiunturale del 3,5% e dell’8,8% su base annua con una diminuzione del 4,8% della produzione in diverse regioni italiane". Così Claudia Bugno, Senior Fellow Luiss School of Government, presente all’incontro di oggi al Museo del Tessuto di Prato.
"La nuova sfida – afferma Claudia Bugno – interessa l’intero settore Moda e Lusso ed è particolarmente vicina al distretto del tessile, storicamente contraddistinto da una marcata componente artigianale, con 49.593 micro e piccole imprese e 279mila addetti. L’implementazione di soluzioni innovative assume un ruolo chiave non solo per superare la crisi e rilanciare le filiere, ma anche per ridurre il disallineamento tra offerta e domanda di competenze qualificate come possibile freno allo sviluppo economico, preservando la competitività italiana su scala globale".
"Per preservare l’artigianalità e agevolare lo sviluppo dei distretti produttivi nazionali – continua la Senior Fellow Luiss School of Government – è essenziale utilizzare gli strumenti finanziari a disposizione per adeguare i sistemi formativi tradizionali, promuovendo fra i nativi digitali nuove abilità come la recettività trasversale e cogliere stimoli anche dai segnali deboli. Nell’ottica di quella solidarietà intergenerazionale che rappresenta ormai un principio cardine, è necessario supportare un processo di contaminazione che parta dal know-how consolidato, che anticipi in chiave predittiva i processi di trasformazione (come ad esempio twin transition, Intelligenza Artificiale, cybersicurezza)".