Martedì 25 Febbraio 2025
ALICE PAVAROTTI
Packaging

Confartigianato Emilia Romagna: sfide e opportunità per le imprese locali

Davide Servadei analizza le sfide delle imprese in Emilia Romagna, tra crisi nei trasporti e opportunità del Superbonus 110%.

Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna

Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia-Romagna

Confartigianato Imprese conta 1.187 sedi operative su tutto il territorio nazionale, con una rete composta da 104 Associazioni territoriali, 21 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria e 46 Associazioni di mestiere, tutte al fianco degli artigiani e dei piccoli imprenditori, considerati il "motore del futuro produttivo del nostro Paese". Il presidente di Confartigianato Emilia Romagna, Davide Servadei, analizza le sfide e i problemi che le imprese della regione stanno affrontando. "Riguardo i trasporti su gomma – osserva Servadei – registriamo il problema della mancanza di autisti. Si tratta di una professione che ha sempre meno appeal, e con l’introduzione di normative più stringenti per l’accesso alla guida di mezzi pesanti, diventa necessario rendere questa professione più attrattiva, soprattutto per i giovani. Negli ultimi anni la situazione è peggiorata: il numero di autotrasportatori è in calo, e questo sta mettendo in difficoltà l’intero comparto. Serve un intervento per migliorare la qualità del settore e incentivare nuove leve".

Il presidente Davide Servadei individua poi i settori più critici e quelli che, invece, stanno andando meglio: "I comparti dell’artigianato legato al Superbonus 110% hanno visto una buona crescita grazie alla spinta di questa misura, con un’impennata per le imprese di edilizia, serramenti, porte, finestre, nonché il settore idraulico, elettricisti e riparazioni domestiche".

Le vere difficoltà, invece, riguardano i settori produttivi, con una crisi che sta colpendo soprattutto la moda e la meccanica. Nel 2024, la produzione manifatturiera ha registrato una flessione compresa tra il 3,5% e il 4%. "La moda è il settore più in difficoltà: tra il 2021 e il 2024 ha perso l’8,8% delle imprese, pari a 21.000 attività in meno (a livello nazionale). L’export della moda è sceso del 9% in un anno, mentre quello della meccanica è calato dell’8,5%. Sono percentuali preoccupanti" sottolinea Servadei, evidenziando come le cause siano molteplici: tensioni geopolitiche, aumento dei prezzi, stretta monetaria e il calo della domanda tedesca, un mercato chiave per la meccanica italiana, che a sua volta risente della riduzione degli scambi con la Cina. L’Emilia Romagna, con il suo sistema di distretti, risente direttamente di questa crisi nazionale. "A Carpi, ad esempio, il settore della maglieria sta soffrendo molto. Anche se le previsioni indicano una possibile ripresa, il danno è stato significativo", aggiunge il presidente.

"Di fronte a queste difficoltà – afferma Servadei – le imprese avrebbero bisogno di sostegno da parte della Regione che, invece di alleggerire il peso fiscale, ha introdotto misure che lo rendono ancora più gravoso. L’aliquota Irap penalizza direttamente le aziende, e le scelte politiche sul bilancio sanitario hanno portato a nuovi aggravi, come l’aumento dell’addizionale Irpef e il rincaro del bollo auto del 10%. Sono tasse che colpiscono non solo i cittadini, ma anche le imprese e i mezzi di lavoro. "Comprendiamo l’importanza di garantire risorse alla sanità pubblica e di affrontare le nuove fragilità sociali, ma il peso di queste misure ricade troppo spesso sulle imprese", conclude il Presidente di Confartigianato Emilia Romagna.