Martedì 2 Luglio 2024

Non solo abbigliamento: "Ecco le tante anime del tessile di qualità". L’esperienza di Pointex

Marco Ranaldo racconta un altro volto del distretto pratese, in grado di eccellere nelle lavorazioni per diversi settori oltre a quello della moda. Dal bedding al brico, dalle calzature all’automotive fino alle moquette. .

Non solo abbigliamento: "Ecco le tante anime del tessile di qualità". L’esperienza di Pointex

Non solo abbigliamento: "Ecco le tante anime del tessile di qualità". L’esperienza di Pointex

Quando si parla di tessile si parla di Prato e del suo distretto. Quando a Prato si parla di tessile si intende il tessile per abbigliamento. Una rete di circa 300 lanifici e ca 2500 terzisti tutti orientati prevalentemente a questo settore. Ma Prato non è solo abbigliamento. Convivono nel nostro distretto anche altre anime tessili come l’arredamento, il bedding, gli accessori ed il tessile tecnico-industriale. Si producono a Prato in maniera importante tessuti per il settore automotive, per calzature, feltri ed ovatte per imbottitura o geotessili, moquettes ed altro ancora. Un tessile diverso che aumenta di anno in anno il suo peso specifico nella economia del distretto e che spesso non è conosciuto se non dagli addetti ai lavori. Aziende prevalentemente strutturate, con produzioni integrate, di dimensioni anche rilevanti, con personale e macchine al loro interno. Aziende che sono bene inserite nel distretto pur essendo, in grande parte, autonome dal distretto. La Pointex ad esempio con i suoi circa 130 collaboratori è un esempio di questo tessile parallelo. Attiva in diversi settori come il Bedding, i tessuti tecnici per automotive, l’office, la calzatura, il brico ed i tessuti e le moquette per il mondo dell’expo event & show, combina, partendo da una unica base produttiva, materiali anche molto diversi tra di loro, in un mix armonico di ricerca stilistica e produzione industriale (vengono tessuti circa 12-13.000 chili al giorno) in un processo trasversale unico nel suo genere.

Facendo della contaminazione tra i vari settori il punto di forza è la propria proposta commerciale. In previsione da quanto stabilito dalle nuove normative europee in materia di Epr (responsabilità estesa del produttore), ad esempio, ha recentemente avviato un progetto denominato "Zero waste" che prevede il recupero degli sfridi della propria produzione e di quella dei materassifici suoi clienti. Sfridi che vengono lavorati all’interno del processo di rigenerazione tipico del distretto fino ad ottenere un nuovo filato che viene riutilizzato nella propria tessitura per la realizzazione di nuovo tessuto con il quale produrre nuovi materassi o nuovi letti. Un esempio perfetto di economia circolare. In una fase , come quella attuale, di progressivo cambiamento del mercato dell’abbigliamento determinato sia dalla concorrenza di Paesi con un minore costo di sistema che dal cambiamento del tipo di consumo dove si richiede un conseguente adeguamento del modello organizzativo della filiera produttiva tradizionale, è necessaria una sempre maggiore attenzione a questo tessile parallelo. Dobbiamo cercare, da una parte una contaminazione tecnica e stilistica che renda possibile l’allargamento della offerta commerciale al mondo della moda e dall’altra assimilare quelle caratteristiche industriali che sono proprie delle aziende produttive per trasferirle al mondo della moda. Avendo come obiettivo la creazione di un modello organizzativo che coniughi la creatività propria delle nostre filiere con impostazione industriale delle aziende di produzione dell’altro tessile. Mettere insieme logiche industriali e creatività. E’ necessario impegnarsi in un processo di sviluppo di questo tessile parallelo che renda il distretto più resiliente ai cambiamenti dei mercati e meno dipendente dalla moda. Utilizzando le competenze esistenti nel distretto per allargare l’offerta tessile ad altri settori.

Marco Ranaldo

Ceo Pointex