Martedì 2 Luglio 2024

L’Hub tessile è realtà. L’intuizione pratese che ridà vita ai rifiuti: "Occasione di crescita"

La struttura da 29,5 milioni di euro è in fase di realizzazione in via Baciacavallo. L’obiettivo è trattare 33.000 tonnellate di materiale all’anno derivanti dal post consumo e da scarti di lavorazione.

L’Hub tessile è realtà. L’intuizione pratese che ridà vita ai rifiuti: "Occasione di crescita"

L’Hub tessile è realtà. L’intuizione pratese che ridà vita ai rifiuti: "Occasione di crescita"

L’industria tessile è quarta nella speciale classifica dei settori che più di altri utilizzano materie prime e acqua dopo il settore alimentare, l’edilizia e i trasporti, e quinta per quanto riguarda le emissioni di gas serra. Si stima che meno dell’1 % di tutti i prodotti tessili nel mondo siano riciclati in nuovi prodotti. Chiaro quindi che per il settore serva una svolta radicale. Lo chiede principalmente il ‘New Circular Economy Action Plan’ dell’Unione Europea, ribadendo in modo chiaro che questa svolta passa da molti fattori. E che deve mirare a rafforzare la competitività e l’innovazione soprattutto promuovendo prodotti tessili circolari e sostenibili.

Eccola, dunque, la sfida del Textile Hub di Prato, in costruzione all’interno del maggiore polo tessile europeo, realtà che storicamente vanta una competenza unica nelle produzioni riciclate e che ha l’ulteriore merito di essere riuscita a gestire e superare gli effetti della grande ristrutturazione che ha investito il sistema tessile dopo il 2000. L’obiettivo è quello di realizzare qui il principale Textile Hub nazionale, a fronte di un investimento di 29,5 milioni di euro, e i numeri del progetto sembrano in effetti confermare questa ambizione, visto che una volta in funzione, nel primo trimestre del 2026, l’impianto potrà trattare due tipi di flussi: 20.000 tonnellate di materiale all’anno (all’incirca l’intero fabbisogno regionale) derivanti dal circuito del post consumo e 13.000 tonnellate all’anno derivanti dal circuito del pre-consumo.

"Il Piano d’azione per l’economia circolare ha previsto una strategia d’azione, la Eu Textile Strategy, per sviluppare l’innovazione, sostenere nuovi modelli di business e ridurre gli impatti ambientali lungo tutta la filiera tessile, cercando di aumentare la sostenibilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità degli indumenti", spiega il presidente di Alia Multiutility, Lorenzo Perra. "Il progetto dell’Hub Tessile risponde appieno a questi obiettivi e, grazie alla validità della sua proposta tecnologica, ha ottenuto il secondo posto in classifica fra quelli presentati per accedere ai fondi Pnrr. Rappresenta un’opportunità di crescita e uno strumento di creazione di valore per tutto il distretto pratese".

In particolare, una volta in funzione, il Textile Hub sarà l’unico impianto del genere in Italia a servizio di un intero distretto produttivo e l’unico ad utilizzare l’intelligenza artificiale e una tecnologia a infrarossi altamente evoluta per effettuare la cernita per colore e per composizione dei vari materiali tessili. Il materiale che in fase di selezione non risulterà idoneo al mercato dell’usato potrà infatti essere destinato al riciclo industriale. In particolare, di fronte a materiale in fibre nobili quali lana, cashmere e alpaca, questo potrà essere destinato al recupero delle fibre per ottenere materia prima utile alla produzione di nuovi filati e tessuti a forte impronta ambientale.

Silvia Bini