L’energia è un tema molto sentito in tutto il mondo tessile e i produttori di filati non fanno eccezione. Un tema, peraltro, a due facce: i costi ma anche l’impatto ambientale.
"Sarebbe bellissimo valorizzare le aziende del distretto tessile pratese con produzioni proprie di energia rinnovabile – osserva Gabriele Innocenti – . Le aziende potrebbero fare fronte comune per investire in impianti consortili di grande capacità produttiva di energia rinnovabile.
Il mercato sta guardando all’impronta ambientale dei prodotti e alle tecniche come l’LCA-Life Cycle Assessment per valutare gli impatti e avere dei parametri che consentano di migliorare le performance. Dobbiamo fare un salto di mentalità, perché tutto questo ce lo chiede il nostro pianeta, prima ancora del mercato. Produrre sapendo di non impattare dà una sensazione impagabile. Oggi forse un libro dei sogni, ma domani chissà". Tra le azioni in campo da parte del Gruppo produttori filati c’è anche la volontà di "censire in maniera dettagliata le aziende produttrici di filati, per avere in mano i dati reali ed individuare azioni mirate al miglioramento del nostro distretto produttivo".