Nello sviluppo in chiave europea dell’Interporto di Prato un ruolo strategico è assunto anche dalle relazioni all’interno di Uir, l’Unione Interporto Riuniti. Una rete nazionale degli interporti dispone di circa 43 milioni di metri quadrati di aree fra servizi logistici, terminal e magazzini, all’interno delle quali operano 1.200 aziende di trasporto con oltre 20.000 addetti. Un’associazione di cui l’amministratore delegato dell’Interporto di Prato, Antonio Napolitano, è vicepresidente nazionale. "Fra le varie deleghe – spiega Napolitano –, voglio sottolineare per Prato
e per la Toscana soprattutto l’importanza della gestione dei rapporti con le Dogane. Un ruolo fondamentale per consolidare il percorso già intrapreso con le Dogane regionali. Ricordo che a Prato c’è la possibilità di creare uno dei poli doganali più strategici d’Italia, elemento che garantirebbe ulteriore sviluppo e opportunità a tutto il territorio". Tra gli obiettivi della Uir c’è anche lo sviluppo di efficienti collegamenti tra interporti
e porti italiani, ma anche la semplificazione amministrativa
e fiscale per le società di gestione interportuale, la soluzione della questione relativa all’Imu, e il progetto relativo alla digitalizzazione.