Sofidel punta al Net Zero 2050. Grazie a questa politica l’azienda riesce a gestire l’evoluzione del mercato e delle tecnologie, garantendo la competitività nel lungo periodo. E anche ad alzare l’asticella del suo impegno.
“Nel 2023 – sottolinea Balducci – la nostra strategia ci ha consentito di ridurre significativamente le emissioni dirette di CO 2 e di assumere un nuovo impegno molto sfidante con l’organizzazione SBTi (Science Based Targets initiative) per raggiungere Net Zero, ovvero la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e la conseguente rimozione delle emissioni residue fino al punto più vicino possibile allo zero lungo tutta la catena del valore, entro il 2050”.
Ma Sofidel sta puntando in alto dal punto di vista anche della capacità produttiva. Si può considerare un’acquisizione storica quella del valore di oltre 1,06 miliardi di dollari, avvenuta negli Usa della divisione tissue di Clearwater Paper Corporation, Sofidel – che ha sede a Porcari (Lucca) ed è posseduta fin dalle origini dalle famiglie Stefani e Lazzareschi – ha portato a termine la più grande operazione della sua storia. Grazie all’ingresso nel perimetro del Gruppo di quattro nuovi stabilimenti produttivi, quelli di Shelby (North Carolina), Lewiston (Idaho), Las Vegas (Nevada) ed Elwood (Illinois), l’azienda ha aumentato la propria capacità produttiva globale del 25%, diventando il quinto produttore di carta tissue al mondo: il quarto del mercato nordamericano; il secondo in Europa.