Martedì 1 Ottobre 2024

I super yacht al di là delle mode. Codecasa, una storia di 200 anni

Il cantiere viareggino si appresta a festeggiare i due secoli ed è sempre di proprietà della stessa famiglia. Le linee delle sue imbarcazioni sono sempre uniche e per questo sono state scelte dai grandi stilisti.

I super yacht al di là delle mode. Codecasa, una storia di 200 anni

Un particolare degli interni di uno degli yacht progettati e realizzati nel cantiere Codecasa.

VIAREGGIO

La formula “segreta“ e vincente nel costruire yacht da favola è tutta nello stile sobrio e concreto con cui Fulvio Codecasa da sempre si presenta: "Sono cresciuto in cantiere dove ho imparato il mestiere, ho faticato, sono stato a bordo ogni giorno e tutt’oggi sono il primo ad arrivare in azienda e l’ultimo a uscire. Come dico ai dipendenti:siamo una famiglia allargata".

La sua è un’attività imprenditoriale molto speciale ricca di successi e di yacht unici, commissionati dai più noti personaggi italiani e stranieri: "Abbiamo clienti di tutto rispetto e personaggi di fama internazionale. La maggior parte di essi sono fidelizzati, e questo ci fa onore. Posso citare i due yacht Mariù e Maìn commissionati da Giorgio Armani, oppure i due Regina d’Italia di Stefano Gabbana e Domenico Dolce, ma anche il Moneikos di Leonardo Del Vecchio, e tanti altri… Non sono soltanto clienti europei, ma anche importanti armatori del Medio Oriente, degli Usa e dell’Asia. Essendo il nostro un cantiere a gestione familiare, s’instaura con il cliente un rapporto di fiducia, di stima e di amicizia che dura negli anni".

E circa il nuovo trend di mercato che vede sempre più imporsi la vetroresina e altri materiali innovativi, Codecasa ribadisce la sua linea: "Non abbiamo mai seguito l’andamento del mercato e le mode passeggere che trasportano l’interesse da una parte all’altra della nautica. Continueremo a costruire i nostri yachts in acciaio per lo scafo e in alluminio per la sovrastruttura (oppure solo l’alluminio) perché hanno leggerezza e robustezza che permettono maggiori prestazioni, consumi ridotti, sicurezza, e soprattutto la personalizzazione".

E l’anno prossimo festeggerà duecento anni dalla nascita del cantiere, fondato dal maestro d’ascia Giovanni Battista Codecasa. Unica azienda nautica che da sempre porta il nome ed è di proprietà della stessa famiglia. Un record assoluto tutt’oggi testimoniato dal prestigio delle navi che portano come marchio la famosa C maiuscola con un nodo marinaro. Come tengono a dire in cantiere, nessuna barca Codecasa è uguale alle altre, sia negli esterni che negli interni. Gioielli unici, splendidi, dal forte carattere marittimo. Un grande yacht Codecasa, nel 1997, ebbe grandissima eco internazionale: era la notizia che a bordo del Jonikal, un 65 metri extra lusso, Lady Diana passò l’ultima vacanza con Dodi. Nei quasi 200 anni trascorsi dalla loro creazione ad oggi la famiglia si è cimentata nella costruzione di pressoché ogni tipo di mezzo navale: velieri commerciali, pescherecci, navi porta container, motovedette , imbarcazioni da corsa offshore.

Condivide l’opera del padre, Fulvia: "Dal 1986 sono impegnata in azienda, che mi è piaciuta subito, dove mio padre mi ha fatto da guida e mi ha insegnato l’amore per il lavoro. Devo a lui tutto. Non sono stata molto in ufficio e in amministrazione. Ho preferito andare a bordo delle navi in costruzione e seguirle dall’inizio al dopo varo, dal solo acciaio alle finiture più esclusive. In stretto contatto con l’ufficio tecnico, dal quale inizia sempre tutto. Un consiglio che mi sento di dare alle ragazze e anche alle donne più in là con gli anni, è sicuramente quello di non scoraggiarsi alle prime difficoltà. Capisco bene le diverse situazioni, ma le esorto a fare tutto quanto possibile per credere nel loro sogno e nella loro attività, con fermezza e caparbietà. Anche in periodi difficili come questo. Noi donne, lo confermo, abbiamo un marcia in più".

Walter Strata