VIAREGGIO
"Continuare a valorizzare e rafforzare l’area produttiva della nautica toscana rappresenta uno degli obiettivi che ci siamo dati all’inizio di questa legislatura. Un comparto che si è ritagliato un posto di primo piano accanto a quelli più tradizionali legati al manifatturiero e a quelli più innovativi. Non a caso ho sempre sostenuto la necessità di individuare un piano per la cosiddetta Economia del Mare che avesse come punti di riferimento Livorno, come porto internazionale e presidio prioritario della rete Transeuropea, Piombino, con la sua vocazione industriale e traghettistica, insieme a Viareggio e Marina di Carrara per quel che riguarda la nautica da diporto", afferma dalla Regione, il presidente Eugenio Giani.
Alcuni dati aiutano infatti a comprendere meglio la forza della filiera nautica da diporto, settore che vede la Toscana ai vertici sia a livello nazionale che internazionale, con la spinta sempre più forte verso una produzione orientata al mercato d’élite: il 25% di grandi yacht di lusso del mondo proviene da Viareggio, mentre il 38% delle navi sopra i 30 metri è di produzione italiana. In Toscana sono presenti i poli più importanti per la realizzazione di yacht e superyacht non solo a livello regionale ma anche nazionale ed internazionale. Quasi 300 imprese, ben 7 cantieri leader globali e circa 5000 mila addetti. Senza poi contare i numeri relativi all’export. Secondo l’ultimo rapporto Irpet (consuntivo 2023) accanto a vari segni negativi che hanno interessato tante produzioni regionali, con i dati più preoccupanti per diverse specializzazioni del comparto moda, la dinamica delle vendite estere dei prodotti della nautica ha fatto segnare un +24% rispetto all’anno precedente.
"L’industria della nautica costituisce pertanto un settore strategico che vogliamo presidiare sul fronte economico, dell’attrazione degli investimenti e dell’innovazione - continua Giani - In questo senso vogliamo portare avanti anche lo sviluppo di relazioni con gli atenei toscani e individuare misure ed interventi per quanto riguarda la formazione di addetti e lavoratori. La posizione di leader che possiamo vantare a livello mondiale merita di essere consolidata e potenziata, puntando sull’integrazione tra grandi aziende e imprese di fornitura fortemente specializzate nella componentistica, l’allestimento, i servizi e il refitting. In poche parole, la crescita dell’economia della costa non può prescindere da questo settore e la Regione sarà al fianco degli investimenti dell’intero distretto".
È stato siglato difatti un accordo con il gruppo di nautica di lusso Sanlorenzo per favorire l’innovazione tecnologica e sostenibile nello yachting: un’intesa dal valore di 91,5 milioni di euro che prevede la realizzazione di un programma industriale d’investimenti per la produzione di imbarcazioni con un minor impatto ambientale, la digitalizzazione di servizi e processi e 200 nuove assunzioni. Un protocollo d’intesa ha inoltre coinvolto il Comune di Livorno, di Viareggio, il Consorzio Navigo ed il gruppo Azimut Benetti, uno degli attori più importanti del settore ed è attualmente in corso una collaborazione che prevede l’individuazione di incentivi (regionali, nazionali ed europei), l’accesso a forme di cofinanziamento del programma di investimenti dell’azienda ed il sostegno allo sviluppo di progetti di ricerca e sviluppo.
"Non verrà trascurato neppure lo sviluppo turistico. La Toscana è una delle tre regioni italiane con la maggiore dotazione di ormeggi destinati al diportismo: tra porti turistici, approdi e punti di ormeggio si parla di oltre 17mila posti barca ben distribuiti lungo i 578 km di costa - aggiunge Giani - È ovvio che si tratta di un sistema importante per l’economia della nostra regione; le peculiarità di ciascuna realtà portuale, legate indissolubilmente al luogo che le ospita, sono il principale valore aggiunto, siamo quindi convinti che sia importante supportare un percorso di coordinamento dei servizi per potenziarne l’offerta e di conseguenza l’attrattività, sempre nell’ottica di continuità della proposta turistica con l’entroterra: i porti sono come grandi piazze da cui i diportisti partono alla scoperta del mare ma anche dei luoghi che li circondano".
"Negli ultimi anni abbiamo messo a disposizione dei porti turistici diverse risorse per l’abbattimento di barriere architettoniche: eliminare gli elementi di criticità e rendere facilmente accessibili questi spazi anche a persone con disabilità o ridotta mobilità è fondamentale per lo sviluppo sia dal punto di vista turistico che economico - conclude Eugenio Giani - È una scelta chiara e che guarda al futuro sostenendo gli investimenti delle società che gestiscono i porti turistici e le marine".