Giovedì 26 Settembre 2024
LETIZIA GAMBERINI
Cultura

La stagione Ert di Valter Malosti: "Amo la ricchezza delle differenze"

Il direttore artistico racconta il cartellone: "Tanti maestri e giovani. E ritorni importanti come Lazarus"

La stagione Ert di Valter Malosti: "Amo la ricchezza delle differenze"

Valter Malosti. è direttore di Fondazione Emilia-Romagna Teatro dal 2021, fino al 2025. La nuova stagione è organizzata in cinque città e otto sale teatrali fra Modena, Bologna, Cesena, Castelfranco Emilia e Vignola

"Io ho molto amato i cinema d’essai e mi fidavo della programmazione anche se erano cose che non conoscevo e la nostra stagione ha quel profumo d’essai, in cui puoi decidere al buio di venire a teatro perché sai che troverai sempre in scena qualcosa di interessante e di grande qualità". Parola di Valter Malosti, direttore di Ert Fondazione. "Intanto a inizio di stagione offriamo una vetrina che abbiamo chiamato Opening- Showcase Italia,– spiega–. Il pubblico e gli operatori nazionali e internazionali vedranno il meglio della nuova scena contemporanea italiana. In questa vetrina avremo la possibilità di ammirare in prima assoluta i nuovi lavori di Pippo Delbono, di Alessandro Serra, che lavora su un Edipo che si esprime in Grecanico".

Uno degli spettacoli più attesi è ’La Vegetariana’ di Daria Deflorian dal testo di Han Kang.

"Un caso letterario a livello internazionale e molto amato anche in Italia".

Ha parlato della danza.

"La coreografa Michela Lucenti, nostra artista associata, torna portando una straordinaria ondata di energia con il suo gruppo di giovani danzatori, mentre uno dei talenti più interessanti della nuova generazione, il regista Marco Lorenzi porta in scena un lavoro di grande attualità e bellezza, Come gli uccelli, il capolavoro del drammaturgo Waijdi Mouawad, una storia d’amore fra un giovane di famiglia ebraica e una ragazza di origini arabe

emerge in uno scenario di feroce attualità, scritto con grande cura e dolcezza".

Ci sono nomi storici del Teatro

italiano e internazionale.

"Il grande maestro Eugenio Barba, Federico Tiezzi, Marco Martinelli, Marco Paolini che insieme al regista Matthew Lenton lavora su Darwin. E poi Andrea De

Rosa e Chiara Guidi, Arturo Cirillo, Leonardo Lidi, Sandro Lombardi e Peter Stein: è importante la presenza di un maestro della sua levatura. E poi Anna Della Rosa, Antonio Rezza, Silvio Orlando, Emma Dante ... insieme a talenti emergenti e a tante realtà artistiche del nostro fecondo territorio, cerco di fare un lavoro che renda conto di quella che io chiamo la ricchezza delle differenze".

Molti gli artisti emergenti.

"Da segnalare il nuovo spettacolo dei Kepler-452, A place of safety, che parte dalla loro esperienza a bordo della Sea-Watch 5, su cui c’è già un interesse internazionale".

Lei invece lavorerà su Shakespeare.

"Ho tradotto per la prestigiosa collezione di poesia Einaudi i Poemetti, davvero contemporanei. Sfrontatamente erotico ma anche comico Venere e Adone, su uno sfondo giorgionesco (e ariostesco). Ne Lo stupro di Lucrezia invece, la voce della protagonista, si dispiega in un lungo e altissimo flusso di coscienza, impressionante e modernissimo, che ci trasporta all’interno di uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna. Ma a impressionare e a inquietare ulteriormente è l’acutissima indagine nella psiche del violento, un tragico notturno, immerso in una livida oscurità caravaggesca squarciata dalla luce di una torcia. Le persone hanno bisogno di poesia in questo momento, qualcosa che ci renda un po’ più verticali, per non chiuderci dentro il nostro piccolo mondo".

Un’altra particolarità della stagione è il teatro musicale.

"Torna a grande richiesta Lazarus, con Manuel Agnelli, e grandi nomi legati alla musica classica come il grandissimo violoncellista Misha Maisky con la Toscanini, un Enrico Rava in grandissima forma che lavora con un gruppo di giovani e talentuosissimi jazzisti. E poi Simone Cristicchi, Paolo Fresu ed Emidio Clementi".

Come è andata la passata stagione?

"C’è la conferma di Ert al primo

posto nei teatri nazionali per il secondo anno consecutivo per la somma di qualità artisitica e quantità. Il pubblico è cresciuto in media nelle nostre sale del 10% rispetto alla stagione precedente, con 160mila spettatori, e un aumento degli abbonamenti del 27% rispetto alla stagione pre-Covid. Questa campagna abbonamenti vede già un 20% in più, che dimostra una grande fiducia del pubblico. A Bologna, il 26% ha un’età compresa fra i 18 e i 30 anni. La nostra attività sul territorio è legata in particolare al tema della fragilità, dell’accessibilità, una progettualità per la quale abbiamo anche

vinto un progetto speciale del Ministero e di Carisbo: è un settore che a noi preme molto".

Cosa cerca secondo lei il pubblico oggi a teatro?

"La meraviglia. A teatro deve scattare una scintilla, una sola piccola luce ma che fa rimanere a bocca aperta. Può essere anche una meraviglia che ci sgomenta, come accade nel teatro antico. I temi del presente si connettono ai temi del profondo, che ci riguardano da sempre come umanità".

Lei è verso la fine del suo mandato. Un bilancio?

"Il teatro deve appartenere ai cittadini, deve essere sempre aperto e dare distintamente una sensazione di grande apertura, di accoglienza. Per quanto riguarda i numeri e i risultati raggiunti il bilancio è oggettivamente formidabile, e sicuramente io ho imparato tantissimo sia dal punto di vista umano che artistico".