Sabato 27 Luglio 2024

La Galleria Nazionale dell'Umbria e lo scrigno di Palazzo dei Priori

Esposizioni / All'interno del museo molte sale espositive con capolavori del Medioevo

La facciata del Palazzo dei Priori a Perugia

La facciata del Palazzo dei Priori a Perugia

La Galleria Nazionale dell'Umbria è un museo statale italiano con sede nel Palazzo dei Priori di Perugia. Conserva la maggiore raccolta di opere dell'arte umbra ed alcune tra le più significative opere dell'arte dell'Italia centrale, dal XIII al XIX secolo. È di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che dal 2014 la ha annoverata tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale. La sezione che comprende il Duecento e il Trecento occupa le prime quattro sale; moltissime le opere importanti; tra queste il Crocifisso ligneo della prima metà del 1200, proveniente dalla chiesa di Santa Maria di Roncione presso Deruta, unico elemento superstite di un gruppo di figure a grandezza naturale; alcune opere scultoree di carattere profano (formelle raffiguranti Roma e la lupa capitolina, opera di Nicola e Giovanni Pisano e le cinque sculture in marmo di Carrara eseguite da Arnolfo di Cambio tra il 1278 e il 1281 per la cosiddetta "fontana pedi platee"); i dipinti del Maestro del Trittico di Perugia e del Maestro di San Francesco, personalità dominante il panorama artistico umbro prima dell'avvento di Giotto da Bondone; nella sala 2 la Madonna col Bambino di Duccio di Buoninsegna documenta la pittura dei primi anni del Trecento, insieme ad altre opere presenti in questa prima sezione. A questo periodo vanno anche riferite alcune sculture di ambito senese in sala 4, tra le quali spicca la statua lignea della Madonna con Bambino del Maestro della Madonna di Perugia. Da segnalare infine la vetrata con Crocifissione dell'assisiate Giovanni di Bonino, artista già presente nell'importante cantiere del Duomo di Orvieto. Quattrocento: Il percorso (dalla sala 12 alla 19) si apre con il Gonfalone dei legisti del folignate Niccolò Alunno, del 1466, che lascia a Perugia questa sola opera, concentrando la sua attività soprattutto nelle zone tra Assisi e Foligno. Altri artisti di area umbra orientale descrivono in questa sezione un particolare stile che risente degli influssi rinascimentali sia di area adriatica (Carlo Crivelli e Cosmè Tura) che di provenienza fiorentina (Verrocchio) con esiti che sfociano in un certo gusto espressionista, etichettato recentemente dagli studiosi come "rinascimento eccentrico"[6] tipico della zona appenninica tra Gubbio e Foligno. Tornando a Perugia, il primo tra i pittori perugini che aderisce al linguaggio rinascimentale è Benedetto Bonfigli, tra le cui opere si può ammirare la bellissima Annunciazione e san Luca (1450-53).