Venerdì 26 Luglio 2024
MARTINO PANCARI
Cultura

Fondazione Super: "Discipline pratiche. Un percorso che aiuta i nostri ragazzi"

Il presidente dell’ente della Scuola per le professioni tecniche, Marconi: "Così continuiamo a favorire un’azione comune tra pubblico e privato. E la metodologia ha chiaramente un’impronta diversa da quella classica".

Fondazione Super: "Discipline pratiche. Un percorso che aiuta i nostri ragazzi"

Fondazione Super: "Discipline pratiche. Un percorso che aiuta i nostri ragazzi"

Chi pensa che l’università sia indicata solo per gli ex studenti liceali si sbaglia. Sdogana questo preconcetto la Fondazione Super, Scuola Universitaria per le Professioni Tecniche, nata dalla riflessione e dal lavoro congiunto tra l’ente d’istruzione e le imprese, che nel 2021, a livello regionale, muove i suoi primi passi, dando l’opportunità e la possibilità agli studenti e alle studentesse, che hanno scelto in precedenza un percorso scolastico professionale, di ottenere un titolo di studio universitario nell’ambito delle formazioni tecniche.

Presidente Lorenzo Marconi, anche professore dell’Alma Mater di Bologna, come si può definire la Fondazione Super?

"Fondazione Super annovera come soci fondatori tutte le università della regione Emilia-Romagna, come le Università di Bologna, di Ferrara, di Modena e Reggio Emilia e di Parma, due università che hanno sedi didattiche a Piacenza – Politecnico e Università Cattolica di Milano – e tutte le articolazioni di Confindustria della regione e l’Associazione Scuola politecnica ITS Emilia-Romagna. La Fondazione nasce con l’obiettivo di un’azione comune tra pubblico e privato, quindi tra

gli atenei e il sistema industriale, al fine di promuovere in maniera

uniforme queste nuove lauree a orientamento professionale, istituite con un decreto ministeriale nel 2020 dal ministro Gaetano Manfredi. Si tratta di lauree triennali con impronta applicativa pratica che puntano a formare professionalità in vari ambiti, già modellate sulle attività e sui ruoli operativi delle aziende. Il ’risultato’ è la formazione di laureati con capacità pratiche e operative".

Com’è strutturato il percorso?

"In tutti i percorsi di studio è previsto un periodo di tirocinio significativo nelle aziende, che costituisce un terzo del percorso. Le aziende sono fortemente coinvolte e danno anche formazione, perché ci sono attività in aula e attività laboratoriali. L’obiettivo è formare gli studenti da un punto di vista sia teorico, sia pratico. Metodologia che ha ovviamente un’impronta diversa da quella ’classica’. In sostanza, c’è più commistione tra la parte

accademica tradizionale e il ruolo industriale Inoltre, fra gli obiettivi dell’offerta formativa, l’attenzione è rivolta anche ad evidenziare le diverse possibilità offerte ai ragazzi e alle ragazze dalla filiera formativa tecnica costituita dalla continuità di studio fra ITS e lauree a orientamento professionale in regione".

Quanti sono i corsi?

"Le classi di laurea sono tre: la prima è legata alle tecniche civili dell’edilizia, La seconda è legata all’ambito agrario e alla trasformazione del cibo, e l’ultima, infine, si collega al mondo della meccatronica e dell’ingegneria. All’interno di queste tre classi, in regione, attualmente, ci sono dodici iniziative attivate nei quattro

atenei".

Come si accede?

"Alcuni corsi prevedono il Tolc, altri un colloquio prevalentemente a distanza. L’obiettivo non è essere discriminatori, ma piuttosto individuare perone più inclini a studi ti tipo tecnico e motivati ad una entrata più precoce nel mondo del lavoro".

Cosa dicono i numeri?

"Ogni corso ha un numero di studenti programmato, cioè è a numero chiuso. Questo è legato alla capacità dei laboratori e delle aule, è specifico per ogni corso di laurea. Si va dai 25 ai 50 studenti a corso, anche in base al tessuto produttivo locale".

Che cosa significa lauree abilitanti?

"Dal maggio 2023, a seguito di appositi decreti, le lauree a orientamento professionale abilitano

direttamente alla professione di riferimento, in base alla classe di laurea. Il precedente esame di stato post-laurea non esiste più in quanto, grazie a una prova pratica che precede la prova finale, la laurea consente l’iscrizione diretta all’albo professionale".