di Paolo Tomassone
Non sono stati quarant’anni di ’sfilate’ per presentare l’ultimo modello e le novità del settore. Il Cersaie, per quattro decenni, è stato un vero e proprio ’laboratorio’, un luogo in cui imprenditori ma anche studiosi, architetti e progettisti da tutto il mondo si sono "incontrati, confrontati e hanno anticipato le tendenze della ceramica". E con uno sguardo rivolto al futuro sarà anche questa edizione del salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno che punta a tornare al numero di visitatori del pre-pandemia, anzi come spiega il vicepresidente di Confindustria Ceramica, Emilio Mussini a "raggiungere il record dei 110mila visitatori unici".
Le aspettative sul Cersaie sono molto alte.
"Sì è vero. Del resto il salone ha dimostrato di essere l’evento che più di tutti riesce ad anticipare e rendere visibile l’evoluzione della proposta di tutto il settore e delle migliori aziende che ne fanno parte. Le aspettative sono sempre molto alte. Nonostante i ben noti problemi legati all’emergenza Covid negli ultimi due anni abbiamo registrato una crescita costante e il nostro obiettivo è quello di tornare ad avere i numeri del pre-pandemia, anzi di superarli. Da questo punto di vista c’è molto entusiasmo".
Nonostante la turbolenza dell’economia?
"C’è un po’ di preoccupazione legata al rallentamento delle vendite nei mercati europei, ma questo non cambia la strategia della fiera e tantomeno degli espositori. Il nostro successo è dovuto al fatto che siamo sempre riusciti ad anticipare i tempi e a stimolare il mercato e il mondo delle costruzione anche attraverso proposte sempre più performanti e sempre più belle. Questo è il nostro compito. Se continuiamo su questa strada anche le fasi di crisi passano e ci confermeremo i leader del settore a livello globale. Ma le posso garantire che il visitatore del Cersaie sarà assorbito dalla potenza della proposta di qualità di ogni azienda".
Qual è stata l’adesione da parte degli espositori?
"Tutti i padiglioni sono pieni. Abbiamo 145mila metri quadri di spazio occupato, con alcuni padiglioni completamente rinnovati e una più efficiente distribuzione espositiva. È una delle più importanti fiere internazionali del settore per questo il 60% degli espositori sono italiani e il 40% provenienti da 26 diverse nazioni. Ci sarà uno spazio dedicato alla progettazione e all’architettura. E come ogni anno tutto è accompagnato da un ricco programma culturale sul costruire e sull’abitare con relatori di fama internazionale".
Per celebrare i quarant’anni del Cersaie cosa avete pensato?
"All’interno del Centro Servizi, delle Gallerie 21-22 e 25-25 e della Mall del padiglione 37 abbiamo organizzato un percorso espositivo, attraverso video e grafiche, che testimoniano l’evoluzione di questi quarant’anni, mettendo in parallelo i cambiamenti sociali e politici con la trasformazione avvenuta all’interno del nostro settore. Presentiamo come si sono sviluppati i materiali, come si sono evolute le tecnologie, le applicazioni della ceramica che hanno conquistato spazi sempre più importanti che non ci saremmo mai nemmeno immaginati. Allo stesso tempo verrà dato spazio alle persone, ai fautori di questa evoluzione, alle aziende, agli architetti che hanno collaborato, ai personaggi di caratura nazionale e internazionale che ci hanno visitato in questi quarant’anni".
Perché avete scelto un percorso espositivo e non un padiglione?
"Abbiamo preferito un percorso che accompagna i visitatori lungo diversi padiglioni della fiera. Abbiamo scelto di documentare una storia per dimostrare che il Cersaie non è un’invenzione che si può mettere in piedi in un anno, ma è il frutto di un percorso e di una eredità che permea il nostro tessuto e la nostra industria. La celebrazione dei quarant’anni è un’occasione eccellente per dimostrare che nulla viene a caso: se siamo quello che siamo è perché ci sono questi quarant’anni di storia di Cersaie che dimostrano come ci siamo evoluti anno dopo anno lungo questo percorso".
Perché avete deciso di ospitare anche lo stand dell’Associazione Ucraina della ceramica?
"Nasce dalla richiesta dell’Associazione Ucraina, che abbiamo accolto molto volentieri, di allacciare relazioni concrete per cominciare a collaborare nel grande progetto di ricostruzione che dovrà essere avviato. La delegazione è composta da una ventina di imprenditori fra produttori di piastrelle, ceramica sanitaria e materie prime, e operatori della distribuzione settoriale nel Paese".