Venerdì 29 Novembre 2024

Microbiota Revolution 2024: dalla ricerca alla pratica clinica

200 specialisti riuniti a Roma per un confronto sulle conoscenze più attuali nel campo del microbiota intestinale

Microbiota Revolution 2024: dalla ricerca alla pratica clinica

Si è svolto in questi giorni a Roma, presso l’Auditorium Centro Congressi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, la seconda edizione di Microbiota Revolution 2024, congresso realizzato grazie al sostegno non condizionante di Alfasigma, che ha riunito 200 esperti nazionali e internazionali di microbiologia, gastroenterologia e nutrizione per fare il punto sui più recenti progressi nel campo del microbiota intestinale, un insieme diversificato e dinamico di microrganismi che formano un vero e proprio ecosistema, dal cui equilibrio dipende lo stato di salute del nostro organismo.

Il Comitato Scientifico, composto da Giovanni Barbara, professore Ordinario di Gastroenterologia, Alma Mater Studiorum Università di Bologna e IRCCS Policlinico di Sant’Orsola; Antonio Gasbarrini, professore Ordinario di Medicina Interna all'Università Cattolica del Sacro Cuore e Direttore del Cemad (Centro malattie apparato digerente) Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma e Carmelo Scarpignato, professore di Medicina e Farmacologia Clinica, United Campus of Malta, ha guidato i lavori del congresso.

Le conoscenze sul microbiota intestinale hanno rivoluzionato non solo la gastroenterologia, ma anche la medicina in generale: siamo passati da studi puramente osservazionali sul microbiota a un nuovo approccio incentrato sull’analisi dei meccanismi d’azione della flora batterica e dei possibili effetti della sua modulazione sulla malattia. Oggi, il microbiota e la sua capacità di influire sulla salute dell’organismo possono iniziare a essere inquadrati in una vera prospettiva terapeutica.

L’obiettivo di Microbiota Revolution 2024 è stato dunque approfondire il dialogo e il confronto all’interno della comunità medico scientifica nazionale e internazionale sugli ultimi sviluppi in termini di ricerca e di applicazioni cliniche. Si è parlato della modulazione terapeutica del microbiota intestinale nella prevenzione e nel trattamento di diverse patologie tra cui quelle metaboliche e gastroenterologiche, come le malattie infiammatorie intestinali, le epatopatie e l’encefalopatia epatica, l’IBS e la malattia diverticolare.

Sessioni dedicate alle modalità di diagnosi del microbiota intestinale e all’approfondimento dei profili del microbiota, già nella pratica clinica o ancora in ambito sperimentale. E ancora, interventi sul ruolo dell’alimentazione e di come la personalizzazione in base al profilo microbico potrebbe essere una promettente frontiera per la prevenzione e la gestione di numerose patologie. Inoltre, si è parlato dell’interazione tra terapie farmacologiche e microbiota intestinale. E infine si è parlato delle ultime conoscenze sul trapianto di microbiota fecale e delle attuali limitazioni.

La due giorni ha rappresentato un momento importante di dibattito sulle domande ancora aperte e sulle possibili prospettive future riguardanti lo sviluppo del microbiota come un target terapeutico.