Soffri di insonnia? Non hai ancora provato lo Yoga Nidra
Conosciuto anche come “sonno yogico”, è una potente tecnica di rilassamento. Ecco perché funziona e come praticarlo
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I benefici dello yoga nidra
È conosciuto anche come il "sonno yogico", perché offre la possibilità di godere dei benefici del sonno, rimanendo consapevoli. Lo yoga Nidra, potente tecnica di rilassamento guidato, è in grado di trasportare la mente in uno stato tra la veglia e il sonno. E contrastare, quindi, gli effetti negativi dell’insonnia.
Come altre forme di yoga, ha origini molto antiche ed è stata reinterpretata dai maestri contemporanei, che la propongono, in particolare, a chi ha difficoltà a dormire. Viene ampiamente utilizzata, infatti, per ridurre lo stress, migliorare la qualità del sonno e promuovere il benessere psicofisico.
Cos’è lo yoga Nidra?
Il termine ‘yoga nidra’ deriva dal sanscrito: ‘yoga’ significa ‘unione’ o connessione, ‘nidra’ significa ‘sonno’. Non parliamo, però, di un semplice dormire, bensì di uno stato di consapevolezza profonda, in cui il corpo si rilassa completamente, mentre la mente resta vigile. Il ‘sonno yogico’ è, quindi, una condizione mentale cosciente e, in qualche modo, attiva, diversa dallo stato di totale incoscienza che assumiamo durante la notte.
Un “sonno dinamico”
La diffusione di questa pratica si deve a Swami Satyananda Saraswati. Il maestro indiano studiò a fondo la tecnica, arrivando a definirne l’effetto come stato di “sonno dinamico”, in cui il corpo sembra dormire, ma la mente rimane attiva. Egli, infatti, notò che lo stato di veglia, precedente al sonno vero e proprio, rende la mente maggiormente ricettiva. Attraverso un rilassamento guidato, dunque, è possibile raggiungere questo stato in maniera consapevole. Durante la pratica, il praticante si sdraia in una posizione confortevole e segue le istruzioni di una voce-guida (sono disponibili numerosi video anche su YouTube), preparandosi a sperimentare diverse fasi di rilassamento.
I benefici dello yoga nidra
Lo yoga Nidra, però, è molto più di una tecnica di rilassamento: i suoi benefici si estendono, infatti, dalla sfera fisica a quella mentale ed emotiva. Innanzitutto, favorisce lo scioglimento delle tensioni muscolari, quindi agisce positivamente sia sulla muscolatura che sul sistema nervoso ed endocrino. Studi di neuroscienze hanno evidenziato che un’ora di pratica è in grado di rigenerare come quattro ore di sonno. Uno dei benefici principali dello yoga Nidra è il suo essere un rimedio naturale per chi ha difficoltà a dormire e accusa altri malesseri dovuti all’insonnia o alla scarsa qualità del sonno, come cefalee o senso di spossatezza. Oltre alla riduzione di stress e ansia e al miglioramento del sonno, la pratica aiuta – grazie al raggiungimento del rilassamento profondo – ad ‘accedere’ all’inconscio, facendo emergere nodi emotivi e convinzioni tossiche e limitanti. In tal senso, lo yoga Nidra oggi si sviluppa anche come percorso emotivo, spirituale e fisico per alleviare le tensioni, superare traumi profondi o, semplicemente, aiutare a vivere più serenamente.
Come si pratica
Per praticare lo yoga Nidra occorrono solo un tappetino da yoga e abbigliamento comodo. Le fasi della pratica, guidate dalla voce di un insegnante, sono: Preparazione: la posizione da tenere durante la pratica è quella di Savasana (posizione del cadavere), in cui il corpo è sdraiato a terra. Le gambe devono essere leggermente divaricate, con le punte dei piedi lievemente rivolte verso l’esterno; la colonna vertebrale deve essere il più aderente possibile al terreno, con la zona cervicale e lombare distese. Le braccia giacciono ai lati del corpo, distaccate dai fianchi, con i palmi rivolti verso l’alto e le dita morbide. Proposito: il proposito, ‘sankalpa’ in sanscrito, è una frase positiva, un ‘buon proposito’ che viene ripetuto mentalmente per tre volte, nel momento in cui la mente comincia a diventare più ricettiva e rilassata. Rotazione della coscienza: si tratta della fase in cui si ‘abbandona’ il corpo al rilassamento, prendendo consapevolezza di ogni sua parte. Quando una parte del nostro fisico viene nominata, si attivano specifiche aree cerebrali, che aumentano la percezione di relax e scioglimento delle tensioni. Partendo dal lato destro del corpo, la voce dell’insegnante guida il praticante lungo il corpo per prenderne coscienza. Consapevolezza del respiro: in questa fase si pone l’attenzione sul proprio respiro naturale, senza forzarlo né modificarne il flusso. L’attenzione sulla respirazione ha la capacità di rendere più profondi il rilassamento e la concentrazione, nonché di calmare la mente attiva. Risveglio di sensazioni opposte: la tecnica serve a equilibrare e armonizzare i nostri due emisferi cerebrali. Riusciamo, così, a soffermarci su tutte quelle funzioni che, normalmente, sono inconsce, tramite il richiamo a sensazioni fisiche o emotive opposte come caldo/freddo, pesantezza/leggerezza, amore/odio, etc. Visualizzazioni: l’insegnante richiede di visualizzare alcune immagini per andare ancora più in profondità con il rilassamento e sviluppare la concentrazione. Proposito: in questa fase viene ripetuto il proposito scelto all’inizio della pratica. Risveglio: quando si arriva alla fase conclusiva, la mente viene gradualmente, e lentamente, riportata in superficie, grazie alla voce-guida che richiede di prendere coscienza di suoni, oggetti ed elementi esterni e di fare attenzione alle sensazioni che il nostro corpo percepisce durante il “risveglio”.