Verrebbe da pensare che pentirsi degli errori sia il viatico per non ripeterli, e invece continuiamo a cascarci ancora e ancora senza imparare niente. Quanto meno per quanto riguarda il sesso occasionale, che a volte si rivela un'esperienza del tipo "perché mai l'ho fatto?" ma poi ci dimentichiamo in fretta i buoni propositi del mattino dopo. L'Università norvegese della scienza e della tecnologia ha indagato su questo cortocircuito psicologico. Anche a seguito di esperienze negative, "nella maggior parte dei casi la gente continua a praticare lo stesso comportamento sessuale e a provare lo stesso livello di pentimento", dice il professor Leif Edward Ottesen Kennair. Insieme ai colleghi ha condotto un esperimento chiedendo ai partecipanti di rispondere a un questionario due volte, a distanza di quattro mesi. Sono emersi due schemi, aderenti a certi cliché di genere: le donne tendevano a rammaricarsi delle avventure di una notte più spesso degli uomini, i quali invece si dispiacevano di non aver approfittato più spesso delle occasioni "una botta e via" che gli erano capitate. "Volevamo esaminare se il loro livello di pentimento avesse contribuito a modificare il loro comportamento la volta successiva", dice un altro degli autori, Mons Bendixen. Risposta: niente affatto. Le donne non hanno aumentato la cautela nella scelta dei partner occasionali e non hanno ridotto i flirt toccata e fuga, mentre gli uomini hanno continuato a sprecare chance e poi a rimpiangerle. Insomma, non impariamo dai nostri errori, e questo perché, secondo i ricercatori, il comportamento dipende dalla personalità, che è qualcosa di più complesso e stabile di un pentimento più o meno lungo. Quest'ultimo è un sentimento "flessibile" e passeggero, che risponde alle condizioni del momento e non produce un effetto duraturo. Smaltita la sensazione di avere commesso una sciocchezza, quando poi ci ritroviamo nella medesima situazione, presi dall'eccitazione e dall'attrazione, è probabile che finiremo per agire come la volta prima. "Non siamo particolarmente sorpresi dal risultato dello studio", dice Kennair, "Se il pentimento servisse, perché tanti peccatori alla fine non diventano santi? Di cosa ti penti più spesso? Ha davvero cambiato il tuo comportamento?". È inutile e anche nocivo stare a rimuginare e preoccuparsi troppo per questo tipo di errori, concludono i ricercatori, perché così si possono alimentare stati d'animo negativi e depressione.Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Evolutionary Psychology.
Venerdì 10 Gennaio 2025
ArchivioSesso occasionale, non impariamo dai nostri errori e continuiamo a ripeterli