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Tumore al fegato, casi in aumento entro il 2040. “Nuove speranze dall’immonoterapia”

Dati allarmanti sui numeri dell'epatocarcinoma a causa di obesità e alcol. Ma gli esperti rassicurano: “Cresce la sopravvivenza, a breve nuove prospettive di cura”

di Redazione Salus
31 marzo 2025
Aumentano i casi di tumore al fegato

Aumentano i casi di tumore al fegato

L'immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento del tumore del fegato, ma i casi sono in aumento: colpa di alcol, obesità ed epatiti virali. Ma anche dall’alimentazione e dallo stile di vita. La buona notizia però c’è: studi clinici in ‘real time’ dimostrano che il trattamento immunoterapico ha aumentato la sopravvivenza – passando da circa uno a due anni – dei pazienti con epatocarcinoma avanzato.

E in Europa la situazione continuerà a migliorare anche nei prossimi anni: ci sono prospettive di ulteriore miglioramento grazie a nuove combinazioni farmacologiche attualmente in fase di studio. I dati sono stati resi disponibili durante il 57esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana per lo studio del fegato, che si è tenuto a Roma alla presenza di oltre 800 specialisti.

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“I tumori crescono meno e (a volte) scompaiono”

"Oltre a prolungare la vita dei pazienti – spiega Giuseppe Cabibbo, professore associato di Gastroenterologia dell'università degli studi di Palermo – l'immunoterapia ha mostrato un importante impatto sulla risposta al trattamento. I tumori tendono a crescere meno, possono ridursi e, in alcuni casi, scomparire del tutto. Questo apre la possibilità a trattamenti più radicali, come la chirurgia o il trapianto, in pazienti che in passato sarebbero stati esclusi da queste opzioni”.

Un altro aspetto fondamentale è il miglioramento della qualità della vita. “Sebbene l'immunoterapia non sia priva di effetti collaterali, questi risultano generalmente più tollerabili rispetto alle terapie tradizionali, consentendo ai pazienti di affrontare meglio il percorso di cura. Attualmente, la ricerca continua a sviluppare nuove combinazioni di farmaci per rendere l'immunoterapia ancora più efficace. Sono in corso studi per valutarne l'uso combinato con altre terapie, con dati preliminari promettenti sulla capacità di rallentare la progressione della malattia”, conclude Cabibbo. 

 SALUTE. TUMORE FEGATO IN AUMENTO ENTRO 2040, NUOVE SPERANZE DA IMMUNOTERAPIA /FOTO(FOTO 1 di 1)
Gli specialisti del 57esimo Congresso nazionale dell'Associazione italiana per lo studio del fegato

I dati dei 13 registri tumori in Italia

I dati disponibili per l'Italia, riportati nel Libro Bianco Aisf di recente pubblicazione, possono essere ricavati da uno studio che attinge da 13 registri tumori su una popolazione di circa 12.740.000 abitanti (il 21% della popolazione nazionale). Nel registro, tra il 2003 e il 2017, sono stati identificati 35.574 casi.

Negli ultimi anni, il successo nella lotta alle epatiti virali, con la vaccinazione per l'epatite B e i farmaci in grado di eradicare il virus dell'epatite C, hanno portato a una riduzione dei casi di epatocarcinoma. Tuttavia, da qui al 2040 in molti Paesi europei si prospetta un notevole e allarmante aumento dei casi di cancro del fegato.

Perché aumentano i casi di tumore al fegato 

L’aumento di tumori al fegato è principalmente attribuibile all'elevata assunzione di alcol, all'obesità, alle difficoltà di ridurre i livelli di infezione da Hcv (epatice C) e alla ancora troppo scarsa efficacia dei programmi di prevenzione. In uno studio pubblicato dal database Italica, è emerso che la maggior parte dei pazienti con epatocarcinoma (il 68,4%) sono riconducibili alla Masld, ovvero una malattia epatica associata a disfunzione metabolica

Disfunzione metabolica: il killer silenzioso 

La percentuale di epatocarcinoma con Masld presente e con Masld come singola causa è aumentata significativamente nel tempo, passando dal 50,4% e 3,6% nel 2002-2003, al 77,3% e 28,9% nel 2018-2019. In Italia si prevede che nei prossimi 6 anni l'epatocarcinoma da Masld come singola causa supererà l'incidenza di tumori in cui la Masld è solo una concausa. Nello stesso periodo, si è osservato un miglioramento modesto, ma generalizzato, della sopravvivenza in pazienti con tumore del fegato, probabilmente per la maggiore precocità nella diagnosi e per il miglioramento dei trattamenti.

Nuove prospettive di cura: “Svolte importanti”

La sopravvivenza netta a 5 anni è del 28,9% per gli uomini e 30,1% per le donne. Con questa prospettiva, i risultati clinici e in real life dell'immunoterapia rappresentano un risultato di grande rilievo. “Si attendono a breve nuove – preannuncia il professor Cabibbo – approvazioni da parte degli enti regolatori che potrebbero ampliare ulteriormente le opzioni terapeutiche disponibili. Questi progressi rappresentano una svolta importante per il trattamento dell'epatocarcinoma, offrendo nuove speranze ai pazienti e delineando un futuro sempre più personalizzato e mirato per la lotta contro il tumore del fegato".