Tumore del colon, si valuta test per la diagnosi precoce

Una novità - potenzialmente salvavita - arriva da un gruppo di ricercatori Usa

di Redazione Salus
27 maggio 2024
Doctor during consultation held in his hand and shows patient laboratory tube with blood. Counseling of transfusion, blood and hematologic diseases and pathology like anemias, cell cancer, hemophilia

Parola d’ordine: prevenzione. Una novità – potenzialmente salvavita – arriva da un gruppo di ricercatori Usa: un semplice esame del sangue per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto. In caso di approvazione della Food and drug administration (Fda) – l’agenzia statunitense per il controllo sui farmaci – potrebbe essere il primo test del genere finora approvato e i costi verrebbero sostenuti interamente dalle assicurazioni sulla salute.

 

Interessanti i numeri: durante la sperimentazione di questo esame, basato sull’analisi del sangue, ha permesso di individuare la presenza del tumore nell’ 83% dei casi e nel 90% dei casi ha identificato i pazienti che non avevano il tumore. Nel dettaglio, il test ha diagnosticato correttamente l’ 88% dei casi di tumore agli stadi I-II-III. A fronte di questi dati, se dovesse superare l’esame della Fda, verrebbe considerato a tutti gli effetti un potenziale salvavita in un periodo in cui le diagnosi di questo tumore continuano ad aumentare in persone di giovane età.  Non sostituirà comunque le colonscopie, necessarie per la conferma dei tumori e per l’identificazione di lesioni precancerose, ma verrebbe usato come affidabile pre-screening per suggerire ai pazienti di sottoporsi all’analisi più invasiva.

 

Si tratta, solamente, del più recente strumento messo in campo per facilitare le diagnosi attraverso strategie di ultima generazione. Basti pensare ad un recente studio – pubblicato sul Journal of the American Medical Association (Jama) – che mostra come una semplice biopsia cutanea con la successiva ricerca di una specifica proteina (alfa-sinucleina) possa identificare con un’affidabilità superiore al 90% le persone affette da Parkinson e altre patologie come l’atrofia multisistemica, la demenza a corpi di Lewy e l’insufficienza autonomica pura. “Sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare i risultati“, hanno chiarito i ricercatori. Tuttavia, se i dati di questo studio saranno confermati, si disporrebbe di “un test diagnostico ambulatoriale, accurato e riproducibile per le sinucleinopatie”.

 

La scienza corre, sotto questo fronte, per creare strumenti sempre più innovativi per una prevenzione accessibile.