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Salvata da un trapianto di fegato con tecnica extra anatomica: “Sono una ragazza fortunata”

La 21enne Sara Chiampo è nata con una malformazione alle vie biliari. Il primo trapianto a 6 mesi, poi le complicazioni hanno richiesto un secondo intervento. La rinascita dopo la sofferenza e Jovanotti ha realizzato il suo sogno. La sua storia

di Redazione Salus
14 aprile 2025
Da sinistra: il dottor Davide Cussa, la paziente 21enne Sara Chiampo, il professor Renato Romagnoli

Da sinistra: il dottor Davide Cussa, la paziente 21enne Sara Chiampo, il professor Renato Romagnoli

Quattordici ore in sala operatoria per salvare la vita a una ragazza di 21 anni, che ha ricevuto il secondo trapianto di fegato della sua vita, eseguito con una tecnica totalmente extra anatomica. L'intervento è durato 14 ore ed è stato eseguito alle Molinette di Torino

La paziente, Sara Chiampo, è nata con una malformazione alle vie biliari, a sei mesi è stato effettuato il suo primo trapianto. Ecco cosa è successo e cos’è la tecnica extra-anatomica.

Sara: "Sono una ragazza fortunata”

Grande fan di Jovannotti, Sara Chiampo avrebbe voluto partecipare al Jovatour a Torino, ma proprio il 10 aprile è stata sottoposta all’intervento chirurgico. Ma anche nella sofferenza, si è realizzato un sogno: durante il concerto torinese, la cugina di Sara ha alzato un cartello per chiedere a Jovanotti una maglietta autografata e il cantante ha realizzato il grande desiderio di questa tenace e solare fan. Non solo. Jova ha anche promesso di andare a salutarla in ospedale. 

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Il primo trapianto a 6 mesi

Nata con una malformazione alle vie biliari, la ragazza era stata sottoposta al primo trapianto di fegato quando aveva 6 mesi. Aveva avuto anche un intervento chirurgico per correggere il blocco della vena porta che però non è riuscito. Nonostante il problema alla vena porta – che è un grosso vaso sanguigno che trasporta il sangue al fegato – l’organo ha continuato a funzionare, consentendo alla bambina di crescere.

La situazione è precipitata

Tuttavia, nel corso dell'adolescenza è stato colpito da una forma di cirrosi a causa di ricorrenti infezioni biliari. A quel punto, visto la doppia problematica, la ragazza è stata inserita in lista d'attesa per un secondo trapianto, all'interno del programma nazionale pediatrico gestito dal Centro Nazionale Trapianti di Roma.

Negli ultimi mesi le sue condizioni sono peggiorate rapidamente e gli specialisti della Terapia Intensiva Epatologica delle Molinette hanno segnalato l'urgenza del caso. È stato così trovato un fegato compatibile, donato da un ragazzo deceduto per trauma in un'altra regione.

Intervento extra-anatomico

L’ intervento extra-anatomico è un bypass che non segue il percorso dell'arteria originaria. E, infatti, il nuovo fegato è stato collegato al corpo della ragazza in modo completamente diverso dal solito. Infatti, i tre 'canali' principali a cui normalmente viene unito il fegato – vena porta, arteria epatica e via biliare – non erano più utilizzabili.

Quindi, una volta rimosso il fegato malato, i medici hanno collegato direttamente l'aorta addominale all'arteria del nuovo organo. Per sostituire la funzione della vena porta, è stata usata una tecnica chiamata 'trasposizione cavo-portale': la vena cava inferiore è stata tagliata e unita alla vena porta del fegato donato.

Attaccata a una macchina per 80 minuti

Per completare l'intervento, la via biliare è stata collegata direttamente a un tratto dell'intestino. Inoltre, è stato necessario usare per circa 80 minuti una macchina extra-corporea per sostituire temporaneamente la circolazione del sangue.

Dopo cinque giorni in terapia intensiva in Rianimazione, la giovane è in fase di recupero nell'Area Semintensiva Chirurgica delle Molinette.