Trapianto salva bambina di otto mesi a Torino: il donatore è un bimbo di cinque mesi

Successo all’ospedale Molinette di Torino. La piccola è nata con una malformazione particolarmente grave, l’atresia delle vie biliari, ed era già stata sottoposta a un intervento in precedenza. L’assessore Riboldi: “Il Piemonte eccellenza della sanità italiana”

di Redazione Salus
26 gennaio 2025
L'ospedale Molinette di Torino

L'ospedale Molinette di Torino

Torino, 26 gennaio 2025 – Il fegato di un neonato di cinque mesi ha salvato una bambina torinese di otto mesi: il trapianto ha avuto luogo con successo all’ospedale Molinette di Torino. La bimba è nata con una gravissima malformazione – l’atresia delle vie biliari – che ha necessitato già un primo intervento chirurgico all'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, quando aveva appena due mesi di vita.

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Purtroppo, l’operazione non aveva avuto pieno successo, producendo conseguenze sfavorevoli: il versamento di liquido ascitico in addome e lo stato di ittero severo. Una condizione che, come ricorda la Città della Salute, “accade in circa un terzo dei casi di questo genere”. Di conseguenza, la bimba è stata inserita in una lista d’attesa nazionale. Mentre le sue condizioni peggioravano, la ricerca di un donatore deceduto compatibile non dava esito favorevole per sei settimane: il padre si è dunque proposto per donare la parte sinistra del proprio fegato.  L'intervento era previsto per la metà di questo mese, ma a 72 ore dall’appuntamento è arrivata la notizia del potenziale donatore deceduto: un bimbo di cinque mesi, dal peso di sei chilogrammi. Nonostante le difficoltà – legate alle piccole dimensioni del neonato – il professor Renato Romagnoli – a capo del dipartimento trapianti del nosocomio torinese – ha acconsentito all’operazione. L’intervento è durato 11 ore e si è concluso positivamente. La regressione dello stato di ittero è stata rapidissima e la bimba è ora stata trasferita presso il reparto di gastroenterologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita per un periodo di riabilitazione.

“La Sanità piemontese si conferma un punto di riferimento di eccellenza per la sanità italiana – ha commentato Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte – soprattutto nel campo dei trapianti. Un grande applauso ai nostri professionisti ed ai genitori del piccolo donatore che, con un grande gesto, hanno permesso di salvare la vita della piccola paziente”. “Ancora una volta la nostra Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino è riuscita a dare una risposta efficace ad un così grave problema di salute di una piccola paziente grazie ad un trapianto di rara difficoltà”, ha invece dichiarato Beatrice Borghese, direttrice facente funzioni della Città della Salute di Torino.

Il donatore è un bambino deceduto in un’altra regione italiana per una patologia congenita encefalica.