Scoperto il circuito neuronale della creatività: perché il risultato è sorprendente
Non tutti i danni cerebrali diminuiscono la capacità creativa. Secondo i ricercatori del Massachusetts (Usa), potrebbero nascere percorsi per stimolare l’estro
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Nuova scoperta sulla crearività
Sapete che nel cervello esiste un circuito della creatività? A scoprirlo, un nuovo studio condotto dai ricercatori del Mass General Brigham e pubblicato su JAMA Network Open. Dipingere, scrivere, suonare uno strumento o una qualsiasi altra attività creativa attivano regioni cerebrali diverse, ma tutte appartenenti allo stesso circuito neurale.
Cosa spiega lo studio
Per identificarlo, i ricercatori hanno analizzato i dati di 857 partecipanti a 36 studi fMRI (Risonanza Magnetica Funzionale), scoprendo anche che le persone con lesioni cerebrali o malattie neurodegenerative che colpiscono questo circuito potrebbero sviluppare una maggiore creatività.
“Con questo studio, volevamo capire quali regioni del cervello sono fondamentali per la creatività e in che modo essa si collega agli effetti delle lesioni cerebrali”, spiega Isaiah Kletenik, MD, neurologo presso il Center for Brain Circuit Therapeutics al Brigham and Women's Hospital,
membro fondatore del sistema sanitario Mass General Brigham e co-autore senior della ricerca.La ricerca è stata condotta da Julian Kutsche, MA, primo autore dello studio, che ha completato una borsa di ricerca presso il Center for Brain Circuit Therapeutics, in collaborazione con ricercatori del Center for Brain Circuit Therapeutics, del Boston Children's Hospital, dell’University College London, dell’University of Georgia e del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences e Charité Berlin.
Un unico circuito neurale
Analizzando i dati fMRI per identificare le regioni del cervello attivate dalle diverse attività creative, “abbiamo scoperto che molti comportamenti umani complessi come la creatività non si associano a una specifica regione del cervello ma a
specifici circuiti cerebral i”, afferma il co-autore senior Michael D. Fox, MD, PhD, che ha fondato e dirige il Center for Brain Circuit Therapeutics.I danni celebrali aumentano la creatività
Inoltre, valutando i dati dei pazienti che presentavano cambiamenti nella creatività a causa di lesioni cerebrali e malattie neurodegenerative, si è scoperto che “alcune persone affette da malattie neurologiche - dichiara Kutsche - sperimentano l’insorgenza di nuovi comportamenti creativi e mostrano modelli specifici di danno che si allineano con il nostro circuito della creatività”.
Il ruolo del lobo frontale destro
La scoperta più interessante per i ricercatori è stata però scoprire che le diverse regioni del cervello attivate da compiti creativi erano tutte collegate negativamente al polo frontale destro, una parte del cervello deputata anche alla gestione dei comportamenti basati su regole. Una sua ridotta attività potrebbe quindi validare l’ipotesi che la creatività richieda l’interruzione di una funzione. Ad esempio, potrebbe dipendere da un’inibizione delle valutazioni di autocensura che consentirebbe alla libera associazione e alla generazione di idee di fluire più liberamente.
Percorsi per stimolare la creatività
“Questi risultati potrebbero spiegare perché alcune malattie neurodegenerative comportano una diminuzione della creatività e altre, invece, un suo aumento - sottolinea Kletenik – e, potenzialmente, potrebbero aprire la strada a percorsi di stimolazione cerebrale per aumentare la creatività umana”.
Sebbene l’intero circuito neurale coinvolto nella creatività debba ancora essere indagato nella sua completezza perché le regioni celebrali coinvolte nell’esecuzione dei diversi compiti creativi sono molteplici, questo studio amplia le conoscenze nel campo della neurodiversità e fa luce sui meccanismi che permettono ai cambiamenti cerebrali considerati patologici di migliorare questa funzione e su come i circuiti del nostro cervello possono influenzare e liberare la creatività.