Salute delle Principesse Disney, check-up tra finzione e realtà: “Dall’asma all’Alzheimer, quali rischi se fossero vere”

I ricercatori dell'Università di Twente (Olanda) ha studiato comportamenti e stati d’animo dei personaggi delle favole più famose. Un modo per mettere in guardia i bambini sugli stili di vita scorretti

di MARINA SANTIN
26 dicembre 2024
Bambina travestita da Cenerentola

Bambina travestita da Cenerentola

Biancaneve depressa, Cenerentola asmatica, Rapunzel pelata. Se la vita delle Principesse di Disney fosse reale, probabilmente sarebbe molto diversa. Malattie cardiovascolari, respiratorie e infettive, demenza, incidenti mortali o alopecia, sono solo alcuni dei problemi in cui incorrerebbero mettendo a serio rischio la loro salute. Non c’è generazione che non le abbia amate ed elette ad esempio di perfezione, emancipazione, forza e determinazione per l’avere superato pericoli e ostacoli inimmaginabili - matrigne crudeli, veleni, isolamento - ma, qualsiasi sia stata la sfida che hanno affrontato, finiscono sempre per vivere felici e contente per l’eternità. Un finale romantico e commovente che però sarebbe stato decisamente diverso se non si fosse trattato di finzione.

Check-up delle principesse: cosa dice la scienza

Tre ricercatori del Centro medico tecnico dell’Università di Twente, in Olanda, tra cui uno specialista in oncologia, hanno pensato di fare un check-up alle principesse Disney basandosi sulle minacce che mettono a repentaglio la loro salute sullo schermo e che, nel mondo reale, avrebbero potuto cambiare drasticamente il loro destino.ù

Biancaneve è “la più bella del reame”, dice lo specchio magico alla matrigna, ma la sua bellezza non è sufficiente a colmare il vuoto che crea la solitudine. Costretta ai lavori domestici dalla perfida Regina Grimilde, la Principessa fino al suo incontro con i Sette Nani è vittima di un isolamento sociale che può influire gravemente sulla salute fisica e mentale. “Quando diventa cronico e prolungato - spiegano i ricercatori - è stato associato a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari, depressione, ansia e anche a un aumento della mortalità”. Fortunatamente però, incontra i simpatici nanetti e tutto finisce al meglio.

Come Biancaneve, anche Jasmine è sola. Cresciuta in isolamento nel suo palazzo ad Agrabah, soffre della mancanza di interazione. Gli unici contatti che ha infatti, sono quelli con il personale domestico e con i Principi che cercano di ottenere la sua mano. Il Genio che le canta “You ain’t never had a friend like me” (Tu non hai mai avuto un amico come me), rivela che, in realtà, Jasmine non ha nessun amico e l’isolamento emotivo aumenta la vulnerabilità alla demenza e ai disturbi della salute mentale, sottolineano gli autori.

Solitudine e Alzheimer

A sostenerlo, anche due differenti meta-analisi: una, che ha coinvolto 61 studi, ha dimostrato un legame tra la solitudine e l’incremento del rischio di sintomi depressivi e ansia; l’altra, condotta analizzando 15 pubblicazioni, ha stabilito che la solitudine è un fattore di rischio per demenze come il morbo di Alzheimer. Ma questo non è il solo pericolo cui è esposta la Principessa durante il suo isolamento. Trova infatti conforto nel suo fedele compagno, la tigre Rajah. Dietro i tratti umanizzati di questo alleato dolce e protettivo, si nasconde in realtà un animale selvaggio e questo per lei rappresenta una doppia minaccia: la espone sia al rischio essere ferita che di contrarre infezioni zoonotiche, malattie trasmissibili direttamente o indirettamente dall'animale all'uomo.

Polmoni: il punto debole di Cenerentola

Pensando a Cenerentola subito vengono in mente le nuvole di polvere che solleva facendo le pulizie e i loro danni sulla salute respiratoria sono noti a tutti. Uno studio, ad esempio, ha evidenziato un'incidenza di sintomi respiratori notevolmente maggiore tra i netturbini quotidianamente esposti alla polvere rispetto a un gruppo di controllo: l’81% contro il 16%. Questo corrisponde a un flusso respiratorio minore, considerato un fattore di rischio per le lesioni polmonari. Ma non è tutto. Uno studio di coorte svedese ha associato l’esposizione alla fuliggine a un aumento del rischio di cancro ai polmoni. “Più che di un Principe Azzurro - ironizzano i ricercatori - Cenerentola avrebbe bisogno di cure respiratorie”.

Pocahontas e quel salto dalla scogliera

Lo spirito fiero, l’animo intrepido e la volontà di costruire un ponte tra i popoli nativi e i coloni inglesi, portano Pocahontas a compiere imprese memorabili ma non prive di conseguenze. Esempio ne sia, il suo iconico salto dalla scogliera, momento clou del film. In base al tempo di caduta (circa nove secondi), al peso della Principessa e alle costanti ambientali come la gravità (9,81 m/s) e la densità dell'aria (1,2 kg/m3), è stato calcolato che la scogliera fosse alta circa 252 metri. Fin qui, nessun problema, tranne che studi sulla dinamica degli impatti dimostrano che tuffarsi a testa in giù da un'altezza di soli 12 metri può già causare gravi lesioni, come fratture alla clavicola, al cranio e alle vertebre. Meglio non immaginare come potrebbe finire la caduta di Pocahontas nel mondo reale.

Bella Addormentata e Rapunzel

La Bella Addormentata e Rapunzel non sono da meno. La prima, immersa in un sonno eterno, potrebbe essere vittima delle conseguenze della sedentarietà, come obesità, complicanze cardiovascolari o atrofia muscolare. La seconda, invece, potrebbe sviluppare alopecia da trazione, una condizione in cui le radici dei capelli sono danneggiate dalla tensione esercitata ripetutamente sul cuoio capelluto. La lunga chioma di Rapunzel infatti, non è solo magicia, ma funge da sistema d'ascensione improvvisato, ad esempio, quando si cala dalla cima della torre dove è sequestrata da una strega che si fa passare per sua madre. “Non siamo certi - ipotizzano i ricercatori - che una Principessa ribelle, ma calva, possa affascinare le bambine”.