Salute mentale, emergenza adolescenti dopo la pandemia

App e web asso pigliatutto. Gli psichiatri dell' Emilia Romagna si confrontano

di Redazione Salus
12 giugno 2023

L’adolescenza è un passaggio particolarmente delicato nella vita di un individuo, una fase di transizione, che può comportare anche un disagio collegato alle pressioni e alle competizioni della moderna società.

 

Dipendenze, autolesionismo, incertezze affettive, ripiegamento interiore, disturbi della condotta alimentare, sono alcuni dei problemi tipici che si affrontano nella pubertà. Per questo motivo è importante che le nuove generazioni abbiano accesso a servizi di salute mentale di alto profilo, che possano supportarli nelle difficoltà che possono insorgere e aiutarli a superarle con successo.

 

In particolare, lo sportello per i giovani dovrebbe essere facilmente accessibile, garantendo allo stesso tempo il massimo livello di privacy. La Società italiana di Psichiatria (SIP) ha espresso preoccupazione per la crescente forbice tra i bisogni dei cittadini e le risorse a disposizione dei Dipartimenti di Salute Mentale. Michele Sanza, presidente regionale Sip dell’Emilia Romagna, ha sottolineato che nonostante la regione metta a disposizione della salute mentale una quota del Fondo sanitario superiore alla media nazionale, siamo ancora lontani dalla quota del 5% fissata nel 2001 dalla Conferenza delle Regioni.

 

Il crescente bisogno di assistenza tra giovani e giovanissimi, accentuato a seguito della pandemia, richiede risposte concrete per l’adeguamento dei percorsi clinico assistenziali. Un tavolo di lavoro e di approfondimento promosso dalla SIP sezione Emilia Romagna, in collaborazione con la direzione scientifica di Motore Sanità, si tiene oggi a Bologna all’Hotel Savoia, con la partecipazione di esperti relatori, tra i quali citiamo Emi Bondi, presidente nazionale della Società Italiana di Psichiatria, e Fabrizio Starace, presidente della Società italiana di psichiatria epidemiologica. La SIP ha anche presentato otto proposte concrete per migliorare la qualità dei servizi di salute mentale regionali, tra cui l’accesso al fondo della non autosufficienza esteso alle persone affette da disturbi psichici.

 

I giovani che manifestano un disagio marcato rischiano di essere trascurati o sottovalutati in ambito familiare e scolastico. Dovrebbero poter trovare risposte sul territorio, attraverso programmi di counseling, anche con l’apporto delle organizzazioni non profit. Succede infatti, anche nelle regioni cosiddette virtuose, che i casi clinici sfuggano alla diagnosi precoce, talvolta vengono avviati dallo psicologo per sessioni individuali, raramente sono coinvolti in gruppi di mutuo aiuto.

 

Nella nostra società si stanno affermando terape digitali, app, portali che si contendono la casistica fuori dal circuito del sistema sanitario nazionale. Le piattaforme di consulenza psicologica online, forti di una community di esperti a disposizione h24 sette giorni su sette, fanno la parte del leone e cambiano, di fatto, gli scenari e le modalità di presa in carico.

 

In definitiva, i servizi di salute mentale si confermano un prezioso punto di riferimento per le nuove generazioni. Che si tratti di problemi relazionali, depressione, ansia o nevrosi, è importante che i giovani possano trovare nel sistema pubblico punti di riferimento riconoscibili dove rivolgersi per superare i momenti bui.