Quando arriva il picco di influenza? Ecco cosa dicono gli esperti

“Il freddo è pro-virus”, dice Andreoni. Ma attenzione: non esiste solo le influenze A e B. Bassetti: “Stanno circolando pneumococchi, virus sinciziale e coronavirus”. I consigli per proteggersi

di PATRIZIA TOSSI
14 gennaio 2025
Il picco di influenza è in arrivo

Il picco di influenza è in arrivo

La morsa del gelo non lascia scampo, l’influenza è in aumento. La nuova ondata di freddo arrivato sull'Italia sta incidendo sull'aumento dei casi, “perché il raffreddamento delle mucose che passano da 37 gradi centigradi a 35-36, facilita la replicazione di alcuni virus respiratori che preferiscono temperature delle nostre mucose più basse”, spiega Massimo Andreoni, direttore scientifico delal Società italiana di Malattie infettive e tropicali.

Non solo freddo, per l’infettivologo Bassetti ad incidere sull'impennata del virus “sono le scarse vaccinazioni antinfluenzali che continuano ad essere veramente imbarazzanti come copertura”.

Quanto manca al picco dell'influenza? Potrebbe arrivare “tra la terza e la quarta settimana di gennaio”, anticipa Andreoni. Attenzione però: “Stanno circolando l'influenza A e B, ma c'è una grandissima diffusione anche di pneumococchi, del virus sinciziale e altri coronavirus”, mette in allerta Bassetti. Ecco i consigli degli esperti per proteggersi dal picco di influenza.

Andreoni: “Il freddo è pro-infettivo”

“Il consiglio delle nonne di coprirsi con la sciarpa il naso e la bocca rimane valido perché una temperature più alta, se c'è già presente il virus, ne limita la replicazione visto che il freddo è pro-infettivo”, dice Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali.

Quanto manca al picco dell'influenza?

“Se uno vede gli ultimi 10-15 anni, il picco di contagi è stato raggiunto tra la terza e la quarta settimana di gennaio, tranne pochissimi anni - risponde Andreoni - Dopo le feste con la riapertura delle scuole è chiaro che si verifica un aumento dei contagi, poi il freddo dell'ultima settimana gioca a favore della circolazione che vede però diversi virus darci fastidio: l'influenza H1N1 ma c'è anche l'H3N2 e l'influenza di tipo B, si vedono poi casi di virus sinciziale e di rinovirus".

La situazione degli ospedali? “C'è un incremento degli accessi - conclude Andreoni - ma non criticità, certo se si fossero vaccinati i più fragili ci sarebbe meno ricorso all'ospedale".

Bassetti: “Meno di 1 italiano su 5 si è vaccinato”

“Più che l'ondata di freddo che certo non aiuta" ad incidere sull'aumento dei casi di influenza "sono le scarse vaccinazioni antinfluenzali”. Ne è convinto Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. “Meno di un italiano ogni 5 si è vaccinato per l'influenza - dice il virologo - dopo quello che è successo nel 2023-2024 con 15 milioni di persone colpite. Vuol dire che gli italiani, dopo il Covid, hanno un atteggiamento di riluttanza nei confronti dei vaccini e questo dispiace ma ne prendiamo atto”.

“Evidentemente qualcosa bisognerà fare, magari un'iniziativa a livello del ministero della Salute o a livello nazionale - continua - perché se si continua così la situazione sarà sempre peggio. E non solo per l'influenza, dove alla fine si può anche pensare di gestire la situazione ma la mia preoccupazione sono le altre malattie infettive per le quali c'è purtroppo sempre di più una scarsa propensione alla vaccinazione: il morbillo, la pertosse, il tetano, la meningite, lo pneumococco".

Quali sono i virus che circolano in Italia

Tornando all'ondata di freddo, “naturalmente fa sì che ci siano più infezioni, perché ci costringe a stare in ambienti chiusi, dove evidentemente i virus circolano più facilmente", aggiunge Bassetti. Ma a preoccupare sono gli altri virus in circolazione in Italia. "Stanno circolando l'influenza A e B, ma c'è una grandissima diffusione anche di pneumococchi, del virus sinciziale (Rsv) e poi anche in Italia c'è l'Hmpv o metapneumovirus come circolano altri coronavirus, diciamo che siamo di fronte ad un festival di infezioni respiratorie e abbiamo una bassa copertura vaccinale, non è una bella situazione", conclude Matteo Basssetti.