Un prof su due a rischio esaurimento. La psicologa: “Non è tutta colpa degli studenti”

Il rapporto con i ragazzi non è la principale causa di stress. Pesano di più il mancato riconoscimento economico, l’eccessivo carico burocratico, le classi sovraffollate e le difficoltà nelle relazioni con colleghi e genitori

di LUCA BOLOGNINI
22 gennaio 2025
Gli esami a scuola

Gli esami a scuola

Roma, 22 gennaio 2024. Professori stressati e a rischio esaurimento. Le ricerche più recenti sul nostro corpo docenti non fanno ben sperare. Secondo un'indagine dell’Health & Sustainability Lab dell’Università di Milano-Bicocca condotta in Lombardia nel 2022, il 48% degli insegnanti è a rischio burnout, visto che ha almeno uno dei tre indicatori critici di questa sindrome sopra la soglia di allarme.

Le cause del disagio

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il rapporto con gli studenti non è la principale causa di stress. “Il mancato riconoscimento economico, l’eccessivo carico burocratico, le classi sovraffollate e le difficoltà nelle relazioni professionali, sia con colleghi che con i genitori, rappresentano i fattori più significativi di stress per gli insegnanti,” afferma Katuscia Giordano, psicologa esperta in comunicazione e gestione delle crisi. “Questi elementi, combinati, creano un ambiente lavorativo spesso insostenibile”.

Numeri preoccupanti

Secondo le ultime analisi, questa condizione colpisce soprattutto le donne, che sono la maggioranza del corpo insegnante. Lo stress cronico danneggia non solo la salute psicofisica dei docenti, ma anche la qualità dell’istruzione, penalizzando studenti e famiglie. “Le difficoltà vissute dai docenti si riflettono inevitabilmente sul sistema scolastico,” continua Giordano. “L’assenza di interventi strutturali per affrontare il disagio psicologico genera costi significativi per la società. Fenomeni come l’assenteismo e il ‘presentismo, cioè essere fisicamente presenti sul lavoro ma con produttività compromessa, riducono l’efficienza del sistema e aggravano il malessere”.

Cosa si può fare

Intervenire tempestivamente è fondamentale per prevenire la cronicizzazione del problema e ridurre i costi legati alla non gestione del disagio. “La promozione del benessere - conclude Giordano - deve partire da un approccio globale. Servono ambienti scolastici sani e stimolanti che rispondano non solo alle esigenze didattiche, ma anche a quelle emotive e psicologiche. Questo include una riflessione sui luoghi fisici della scuola, che dovrebbero favorire il benessere di studenti e insegnanti, trasformando la scuola in uno spazio di crescita personale e serenità”.