Dona un rene e salva tre sconosciuti: il gesto straordinario che ha commosso l'Italia
La decisione di un volontario ha sbloccato la catena dei trapianti tra donatori incompatibili. È il primo trapianto samaritano dell’era post Covid, il nono dal 2015 ad oggi. Ecco come funziona e chi può donare
Si fa espiantare un rene e salva la vita a tre persone. È la prima donazione samarinata dell’era post Covid, una pratica di grandissima solidarietà che in Italia è tanto unica quanto rara. A rendere la notizia ancora più straordinaria questa bella notizia, infatti, è stato il fatto che la persona che ha deciso farsi espiantare l’organo è un volontario perfettamente sano e ancora in vita: l’anomimo donatore ha voluto regalare uno dei suoi reni a pazienti in lista di attesa per un trapianto salvavita.
L’ultima donazione samaritana (così è chiamata) avvenuta in Italia risale a cinque anni fa. Ed è molto rara: solo nove i casi dal 2015 ad oggi. Grazie a questa donazione, sono stati realizzati tre trapianti perché il rene del samaritano ha innescato una catena di donazioni e trapianti tra coppie incompatibili. I tre prelievi e tre trapianti sono avvenuti in diversi centri italiani: Padova, l'Aquila e Bologna. Lo ha annunciato il Centro Nazionale Trapianti.
Interventi da record
Gli interventi sono stati realizzati in perfetta simultaneità: al mattino sono stati fatti i prelievi sui donatori viventi, poi i reni sono stati portati da un ospedale all'altro dalla polizia stradale con le
Lamborghini adattate per il trasporto degli organi e, nel pomeriggio dello stesso giorno, sono stati trapiantati nei rispettivi riceventi, che stanno tutti bene.
Non è una pratica molto diffusa e la rarità di questo gesto di solidarietà rende l’evento ancora più speciale. In Italia si contano al momento nove donazioni samaritane in totale, a partire dal 2010, che hanno generato 29 trapianti. Tanti gli operatori sanitari coinvolti nella catena dei trapianti resi possibile da questa donazione samaritana: 110 persone tra medici, infermieri, psicologi, biologi, personale del Cnt e dei coordinamenti regionali di Veneto, Abruzzo ed Emilia-Romagna.
Come funziona la donazione samaritana
Erano oltre cinque anni e mezzo che in Italia non avveniva una donazione samaritana, fatta da una persona in perfette condizioni di salute che si sottopone a un prelievo di rene per destinarlo non a un proprio familiare o amico, ma ad uno sconosciuto in lista d'attesa per il trapianto, il tutto in forma totalmente gratuita e anonima. Complessivamente si è trattato del nono donatore dal 2015, anno in cui il Centro nazionale trapianti, diretto da Giuseppe Feltrin, ha attivato questo specifico percorso che segue un iter rigoroso.
Prima di essere ammessi al programma, i donatori sono sottoposti a valutazione clinica, immunologica e psicologica. In questo caso, come definito dal protocollo nazionale vigente, ben due commissioni di parte terza, una a livello regionale e una a livello nazionale, hanno vagliato la candidatura del volontario, fino al via libera definitivo del tribunale competente territorialmente, che ha autorizzato il prelievo da vivente, accertando la libertà e la consapevolezza della decisione.