Parkinson, ecco perché l'esame della retina svela deficit precoci

Nel fondo dell'occhio i marcatori dei prodromi di malattia

di Redazione Salus
28 agosto 2023
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Un esame del fondo dell’occhio può indicare, con un anticipo di ben sette anni rispetto all’esordio dei sintomi, il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Da un controllo eseguito di routine possono venire fuori utili indicazioni, sulla retina si possono leggere segni premonitori, prodromi della malattia conclamata, una informazione utile per impostare terapie efficaci in grado di limitare i danni al tessuto nervoso.

 

Questo è quanto emerge dallo studio pubblicato su Neurology e condotto presso l’University College di Londra. “Sebbene non siamo ancora pronti a prevedere se un individuo svilupperà la malattia di Parkinson – sottolinea il primo autore del lavoro Siegfried Wagner – speriamo che questo metodo possa presto diventare uno strumento di screening per individuare le persone a rischio”.

 

Le immagini ottenute con la tomografia ottica computerizzata (Oct) sono estremamente utili per monitorare la salute degli occhi e negli ultimi anni i ricercatori hanno iniziato a utilizzare potenti computer per analizzare con precisione un gran numero di Oct e altre informazioni sulle condizioni della retina, in una frazione del tempo che sarebbe necessario per il clinico.

 

Gli esperti sono partiti dall’analisi di immagini di tomografia ottica di pazienti con Parkinson per individuare i segni inequivocabili della malattia nella retina. Poi hanno confrontato le immagini con quelle di individui sani, e di malati con disturbi del movimento selezionati in vari stadi di gravità, in questo modo è stato possibile identificare dei marcatori precoci della malattia di Parkinson, anche in popolazioni con una prevalenza relativamente bassa (0,1-0,2% del campione analizzato). La presenza di questi marcatori è indicativa di un maggior rischio di sviluppare la malattia, la sintomatologia clinica più vistosa, infatti, si manifesterebbe diversi anni dopo i primi segni di sofferenza riscontrabili con l’esame della vista.