Musica alleata in gravidanza

Ascoltare musica in gravidanza fa bene. Alla madre e al bambino. L’esposizione prenatale a canzoni e brani – oltre a...

di LOREDANA DEL NINNO
7 febbraio 2025
Ascoltare musica in gravidanza fa bene. Alla madre e al bambino. L’esposizione prenatale a canzoni e brani – oltre a...

Ascoltare musica in gravidanza fa bene. Alla madre e al bambino. L’esposizione prenatale a canzoni e brani – oltre a...

Ascoltare musica in gravidanza fa bene. Alla madre e al bambino. L’esposizione prenatale a canzoni e brani – oltre a favorire il benessere della donna – stimola infatti lo sviluppo del cervello del feto, migliorando la sua reattività ai suoni. Non solo. Uno studio intitolato Prenatal Music Exposure Induces Long-Term Neural Effects– riportato sulla National Library of Medicine – afferma che i cambiamenti cerebrali indotti dalla musica sono duraturi. Gli effetti si prolungano per almeno quattro mesi dopo la nascita, senza necessità di ulteriori stimoli sonori.

Ma attenzione: non tutti i suoni in fase prenatale sono favorevoli. I rumori intensi, come quelli provenienti da luoghi di lavoro rumorosi o dalle unità di terapia intensiva neonatale, possono avere effetti dannosi sullo sviluppo neurologico del feto. Viceversa, l’esposizione prenatale a suoni strutturati, come la musica, può favorire l’elaborazione uditiva del bambino, supportando lo sviluppo delle capacità linguistiche e cognitive. Cosa particolarmente utile per neonati a rischio di dislessia, per i quali l’elaborazione dei suoni di base spesso è compromessa.

"Quando una donna in gravidanza ascolta musica, il suo sistema nervoso centrale stimola la produzione di endorfine, gli ormoni della felicità che favoriscono il benessere generale – spiega Marco Grassi, ginecologo all’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno – . Questo stato di tranquillità e serenità si riflette anche sul bambino, che, mentre cresce nel pancione, percepisce le emozioni della madre".

"Il legame tra madre e bambino – prosegue – si consolida sin dalle prime settimane di gestazione attraverso un canale di comunicazione privilegiato fatto di sussurri, parole e suoni. Il feto, che vive immerso in un ambiente sonoro costituito dai battiti del cuore, dai rumori intestinali e dalle voci filtrate dal liquido amniotico, inizia a percepire gli stimoli sonori già dalle prime settimane. A partire dalla ventesima settimana, il bambino sviluppa la capacità di riconoscere e rispondere ai suoni provenienti dall’esterno, inclusi quelli musicali".

Le risposte alla musica da parte del feto sono evidenti. " Il battito cardiaco e i movimenti del corpo cambiano in risposta ai suoni – chiarisce Grassi –. Questa interazione musicale non solo stimola la crescita cerebrale, ma può anche favorire lo sviluppo delle future abilità linguistiche e dell’intelligenza emotiva".

La musica classica sembra essere particolarmente indicata a stimolare l’apprendimento precoce del bambino. "È importante anche che la madre scelga una musica che le piaccia, poiché trasmetterà al bimbo il suo stato di tranquillità. È consigliato invece evitare musica a volume troppo alto o con ritmi frenetici, che potrebbero causare agitazione nel piccolo", conclude l’esperto.