Cos’è il mieloma multiplo, il tumore del sangue che colpisce dopo i 60 anni
Marzo è il mese dedicato alla prevenzione del mieloma. Sintomi e sopravvivenza di quello che è considerata la seconda neoplasia del plasma dopo il linfoma

Mieloma multiplo
Mieloma multiplo, un raro tumore del sangue ha origine nel midollo osseo ed è causato dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule. Ogni anno colpisce almeno 6.000 persone, il 38% delle diagnosi avvengono dopo i 70 anni di età. È il secondo tumore del sangue per diffusione dopo i linfomi. Ma, nonostante sia una malattia importante, è ancora poco conosciuta.
In occasione del mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, l'Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma (Ail) pone l'attenzione su tre aspetti fondamentali per chi convive con questa patologia: l'aumento della sopravvivenza globale, la qualità della vita e le problematiche infettivologiche.
Cos’è il mieloma multiplo
"Il mieloma multiplo insorge mediamente intorno ai 60 anni ed è associato alla moltiplicazione incontrollata delle plasmacellule nel midollo, che causa sintomi quali dolore e fragilità ossea, anemia, spossatezza”, spiegano dall’Ail.
“La malattia – continuano dall’associazione – è caratterizzata dall’alternanza tra periodi di remissione e comparsa di recidive che hanno un impatto pesante sia sul piano fisico che su quello psicologico. Per fortuna, grazie alla disponibilità di numerose opzioni terapeutiche, oggi riusciamo ad ottenere risposte sempre migliori e più profonde che aumentano la durata dei periodi di remissione e anche l’aspettativa di vita”.
Aumenta la sopravvivenza dei malati
Negli ultimi dieci anni, la sopravvivenza globale dei pazienti con mieloma multiplo è significativamente migliorata grazie ai progressi della ricerca scientifica e delle nuove terapie. Trattamenti innovativi come gli inibitori dei proteasomi, gli anticorpi monoclonali e le terapie cellulari hanno reso possibile un incremento della aspettativa di vita: dai 3-5 anni di una decina di anni fa agli attuali 7-10 anni e oltre.
Per alcuni pazienti è addirittura possibile parlare di remissione, una condizione in cui i segni della malattia scompaiono temporaneamente o in modo duraturo. Tuttavia, il rischio di recidiva non può ancora essere escluso.
"La sopravvivenza globale dei pazienti con mieloma è raddoppiata negli ultimi 20 anni, grazie a farmaci innovativi e una migliore conoscenza dei meccanismi di funzionamento della malattia che hanno rivoluzionato le cure”, spiega Ombretta Annibali, responsabile Day Hospital Ematologico Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
Rischio di infezioni nel 40-60% dei pazienti
Se da un lato la maggiore longevità dei pazienti è una conquista straordinaria, dall'altro porta con sé nuove sfide, prima fra tutte l'aumento del rischio di infezioni. Queste colpiscono tra il 40% e il 60% dei pazienti, a causa sia della compromissione del sistema immunitario provocata dalla malattia, sia dagli effetti collaterali delle terapie.
La prevenzione e la gestione tempestiva delle infezioni sono quindi cruciali per garantire una migliore qualità di vita ai pazienti. Un altro elemento chiave è proprio la qualità della vita, che va oltre la sopravvivenza e comprende il benessere fisico, psicologico e sociale.
"Il rischio infettivo nel mieloma rappresenta una delle principali complicanze presenti durante tutto il decorso della malattia. I pazienti sono particolarmente sensibili alle infezioni da pneumococco, all'influenza virus e Herpes Zoster, tutte contenibili però grazie ai vaccini", aggiunge Corrado Girmenia, responsabile del pronto soccorso della Divisione ematologia al Policlinico Umberto I di Roma.
I sintomi del mieloma multiplo
Sintomi come dolore, fatica e difficoltà motorie devono essere adeguatamente gestiti per consentire ai pazienti di condurre una vita il più possibile normale. È necessario un approccio multidisciplinare che metta al centro la persona, garantendo supporto medico, psicologico e sociale.
Per approfondire questi temi e offrire una visione su come cercare di affrontare al meglio la convivenza con il mieloma multiplo, Ail ha intervistato tre importanti specialisti nel campo dell'oncoematologia. I loro contributi aiuteranno a fare luce su strategie e strumenti utili per migliorare la vita dei pazienti.
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L’impatto sulla quotidianità dei malati
"La qualità della vita – dice Fabio Efficace, responsabile del gruppo Qualità di Vita Gimema-Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell'Adulto – abbraccia diversi aspetti della vita, dai sintomi legati al trattamento o alla malattia fino al funzionamento fisico del paziente, e si misura attraverso questionari che rispondono a caratteristiche scientifiche determinate e che, secondo il punto di vista del paziente, impattano maggiormente sulla sua quotidianità”.