Emergenza malattie tropicali neglette in Italia. “Con il caldo gli insetti aumentano i pasti di sangue”
Adriano Casulli dell’Iss, direttore del reparto malattie infettive parassitarie trasmesse dagli alimenti e neglette: “I numeri delle infezioni, anche da zoonosi, sono imponenti a livello mondiale. Viaggi, movimentazioni di merci e migrazioni tra le cause. Ecco quali sono i parassiti più temibili nel nostro Paese”
Roma, 27 gennaio 2025 – Malattie tropicali neglette in Italia – Giornata mondiale il 30 gennaio -, i numeri sono preoccupanti. Almeno 4-5mila i malati all’anno nel nostro Paese, la stima a livello mondiale parla di 1,6 miliardi di persone.
Adriano Casulli dell’Iss – che dirige tra l’altro il reparto malattie infettive parassitarie trasmesse dagli alimenti e neglette e anche il laboratorio Ue per i parassiti – alla domanda se si possa parlare di emergenza in Italia riconosce: “Si può definire così perché gli spostamenti sempre più imponenti di persone, anche sulla spinta della crisi climatica, favoriscono sicuramente l’insorgenza di alcune malattie, sicuramente tutte quelle trasmesse dagli insetti vettori”. Nel conto va messa naturalmente anche la movimentazione delle merci.
Le malattie tropicali neglette, i numeri
Dengue e Chikungunya trasmesse dalle zanzare ma anche leishmaniosi, echinococcosi cistica e scabbia. Ecco alcune delle malattie tropicali neglette che provocano più infezioni in Italia. Ma cosa si intende con questa definizione? “Sono malattie molto eterogenee provocate da un gruppo altrettanto eterogeneo di patogeni, prima di tutto parassiti, poi virus, batteri e funghi”, chiarisce Casulli.
“Nonostante impattino su molte delle società che vivono ai Tropici – aggiunge il direttore – e quindi colpiscano popolazioni povere, spesso hanno un impatto al di fuori di queste aree. I trattamenti ci sono ma spesso non raggiungono i malati perché manca l’interesse economico a sviluppare farmaci”.
I due parassiti storicamente endemici in Italia
Ma quali sono ad esempio i parassiti più temibili nel nostro Paese?
“La Leishmania, che provoca la leishmaniosi, e l’Echinococcus granulosus, che dà l’echinococcosi cistica. Ogni anno nel nostro Paese sono documentati centinaia e centinaia di casi”. Sono malattie “molto invalidanti”, sottolinea l’esperto, e le diagnosi non appaiono così semplici. L’echinococcosi cistica “provoca cisti che hanno un effetto massa sugli organi, in particolare fegato e polmoni. Si stimano 200mila casi all’anno in tutto il mondo, 25mila ospedalizzazioni in Italia negli ultimi 25 anni. La malattia resta asintomatica per un lungo periodo, poi è difficile identificarla. Si tratta di una zoonosi trasmessa dagli alimenti, l’ospite intermedio è la pecora”. La leishmaniosi invece “è trasmessa da un pappatacio e può avere forme cutanee e viscerali”.
Perché sono malattie neglette
L’aggettivo ‘neglette’ è già chiaro, vuol dire che queste malattie sono trascurate “a dispetto del loro enorme impatto nel mondo”, eppure per la ricerca e gli interessi globali appaiono invisibili, sostanzialmente perché “colpiscono i poveri del pianeta. Sono malattie bibliche, storiche, endemiche dell’umanità, hanno sempre colpito le popolazioni più in sofferenza”.
Il cambiamento climatico e i “pasti di sangue”
Il cambiamento climatico, chiarisce il direttore, “incide perché aumenta la sopravvivenza degli insetti vettori di queste malattie, che hanno una maggiore probabilità di vivere, di spostarsi, di fare pasti di sangue per cercare di riprodursi. In altre parole, l’aumento della temperatura aumenta il metabolismo di questi organismi, offre agli insetti una maggiore vitalità che permette di mangiare di più, di muoversi di più, di pungere di più. Da qui la maggiore probabilità di trasmissione di malattie”.