Cardiologia interventistica, Policlinico San Donato all’avanguardia: un’eccellenza in Italia
Francesco Bedogni, direttore dell'Unità Clinica Cardiologica (UTIC) ha illustrato alcune delle procedure più innovative e minimamente invasive

Policlinico San Donato, in provincia di Milano
Milano, 10 marzo 2025 – Medicina e tecnologia continuano ad andare di pari passo e, di conseguenza, si riescono a raggiungere ottimi risultati. Un esempio è quanto avviene all'IRCCS Policlinico San Donato di Milano, struttura riconosciuta come un'eccellenza nella cura delle malattie cardiovascolari, dove è possibile intravedere già il futuro della cardiologia interventistica.
Qui, infatti, sono state attuate procedure innovative e minimamente invasive per trattare la stenosi aortica, ma anche utilizzate piattaforme robotiche per intervenire in caso di infarto miocardico acuto. Ed è avvenuta la prima sostituzione trans-catetere della valvola mitrale, condotta per uso compassionevole, per curare l'insufficienza mitralica.
Il dottor Francesco Bedogni, direttore delle Unità di Cardiologia Clinica, Interventistica e di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) all'IRCCS Policlinico San Donato, ha spiegato all’Italpress alcune delle procedure più innovative della sua area, partendo dalla differenza fra una coronarografia classica, rispetto a una con valutazione del flusso coronarico, eseguita con strumentazioni avanzate di analisi del flusso sanguigno, per ottenere una valutazione più accurata della problematica coronarica.
“La coronarografia è il metodo standard per eseguire una diagnosi di malattia coronarica e per predisporci al suo trattamento. L'esame consente di rilevare eventuali punti in cui le coronarie sono ristrette (stenosi) o chiuse (occlusioni) e di programmare eventuali interventi, come, ad esempio, l'angioplastica coronarica. Grazie ai passi avanti della diagnostica per immagini, applicata al cuore, durante le attuali procedure di coronarografia è possibile anche una valutazione funzionale del flusso sanguigno oltre ad un'accurata analisi delle caratteristiche della placca con eco intravascolare o con OCT in tempo reale, per poter trattare il paziente nel modo più opportuno”.
L'IRCCS Policlinico San Donato vanta il primato in Italia per l'Impianto Transcatetere di Valvola Aortica (TAVI). “Avere la possibilità - ha detto ancora Bedogni - di trattare i pazienti con una tecnica mininvasiva, in anestesia locale, inserendo una protesi, che viene compressa all'interno di un catetere, introdotto nell'arteria femorale e fatto avanzare fino a raggiungere la valvola stenotica, rappresenta un indubbio vantaggio per i pazienti anziani o a più alto rischio, sia in termini di recupero, sia evitando la circolazione extracorporea".
Il Policlinico San Donato è, poi, l'unico centro in Italia a disporre di una piattaforma di assistenza robotica di ultimissima generazione, 'Robocath', in grado di assicurare standard qualitativi elevatissimi nel campo dell'angioplastica e dell'interventistica periferica o carotidea, con il vantaggio non secondario di una totale protezione dai raggi x e di una minore esposizione radiologica dell'operatore. “Il robot - ha spiegato ancora il dottor Bedogni - è già stato ampiamente utilizzato in chirurgia. Questi sono i primi esperimenti, per quanto riguarda la cardiologia interventistica. Riusciamo a essere estremamente precisi nella navigazione all'interno del sistema vascolare, muovendo dei semplici joystick, e con l'ulteriore vantaggio di standardizzare la procedura per tutti gli operatori”.
Guardando al futuro del trattamento dell'insufficienza mitralica, all'IRCCS Policlinico San Donato è stata eseguita, su base compassionevole, su un uomo di 81 anni, la prima sostituzione transcatetere della valvola mitrale (TMVR), in Italia, con il dispositivo CardioValve RM XL: “Il presente della valvola mitrale è la sua riparazione. La procedura utilizza una "clip" che è una sorta di graffetta che viene agganciata sui lembi della valvola mitrale e consente di ridurre l'insufficienza valvolare che costituisce un'evenienza molto comune nei pazienti anziani ed in scompenso. Stiamo, però, già sperimentando diversi altri dispositivi per cui, in futuro, si potrà probabilmente affiancare questo trattamento con la sostituzione della valvola stessa, che potrebbe diventare una nuova alternativa per il trattamento dei pazienti con insufficienza mitralica severa a rischio operatorio elevato o proibitivo”, ha concluso il dottor Francesco Bedogni.