Morte cardiaca improvvisa, proposta di legge in Toscana. “Prevenzione e formazione contro i problemi al cuore”

Il cardiologo Emdin: “L’idea di osservare e non agire non ci andava bene. Un punto importante è preparare all’uso del defibrillatore nelle scuole”

di GIULIA PROSPERETTI
11 gennaio 2025
Il calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove, prima del malore in campo l’1 dicembre

Il calciatore della Fiorentina, Edoardo Bove, prima del malore in campo l’1 dicembre

Firenze, 11 gennaio 2025 – Rispondere, con un approccio di tipo sistematico, al problema della morte cardiaca improvvisa giovanile (MCI). Questo l’obiettivo della proposta di legge regionale presentata lo scorso 8 gennaio, in Toscana, nella seduta della commissione Sanità presieduta da Enrico Sostegni (Pd), da un gruppo di professori e ricercatori. "Nelle persone sotto i 50 anni la MCI è un evento raro, con un’incidenza stimata tra i 1 e 10 casi su 100mila persone l’anno, ma per l’impatto che ha in ambito familiare e sociale, di anni di vita persi, ha un’assoluta rilevanza. È un ambito in cui normalmente non si agisce, si osserva. E l’idea di osservare e non agire non ci andava bene" spiega Michele Emdin, docente di Cardiologia e coordinatore del centro interdisciplinare Health Science Scuola Superiore Sant’Anna e direttore Dipartimento Cardio-toracico Fondazione Monasterio.

Nei giovani quali sono le cause della MCI? "Sotto i 50 anni le cause principali sono le cardiomiopatie e le canalopatie. Fanno parte delle prime la cardiomiopatia dilatativa, aritmogena, ipertrofica. Delle seconde la sindrome di Brugada e la sindrome del QT lungo".

Abbiamo tutti nella mente il recente caso del malore in campo del calciatore Edoardo Bove. Qual è la correlazione con l’attività sportiva? "La morte improvvisa è il punto d’incontro con un difetto di fabbrica e un trigger. Il trigger per alcune patologie può essere l’attività sportiva. Il 25% delle morti improvvise avvengono durate l’attività fisica".

Quali possono essere altri fattori scatenanti? "L’abuso di sostanze simpaticomimetiche, come l’amfetamina e la cocaina, ma anche di caffeina e bevande energizzanti può fungere da trigger di morte improvvisa".

Come si scopre di essere affetti da una di queste malattie cardiache? "La MCI può essere la prima manifestazione clinica della malattia cardiaca. Ma in canalopatia e cardiomiopatia c’è frequentemente una familiarità. Per questo al centro della nostra proposta di legge vi è l’istituzione di un registro regionale delle MCI".

Perché è importante istituire un registro sulla MCI? "In caso di morte improvvisa, vera o resuscitata, o di diagnosi di condizione a rischio, è obbligatorio studiare i collaterali, i discendenti e gli ascendenti nei quali il difetto giace silente. A tal scopo il registro, che è uno dei quattro pilastri della proposta di legge, permette di mappare le genealogie malate, in maniera tale da prevenire poi con le conoscenze terapeutiche attuali, l’episodio di morte improvvisa giovanile".

Avete già iniziato a mappare i casi? "Il Registro informatico è già stato prefigurato e realizzato grazie al progetto Just, poi confluito nel progetto Torsade. A ciò si affianca l’attività di screening negli istituti superiori che abbiamo avviato a Pisa, in Garfagnana e all’Isola d’Elba. Nei primi mille ragazzi e ragazze studiati abbiamo trovato quattro condizioni a rischio, quindi un caso su 250".

Quali gli altri pilastri della proposta di legge? "Un altro punto importante è la formazione dei docenti e non docenti in collaborazione con le istituzioni scolastiche, come è successo in Danimarca, alle manovre di BLSD, cioè alle manovre di primo soccorso e di utilizzo del defibrillatore semiautomatico".

Il tempestivo uso del defibrillatore può sempre essere un salvavita? "Se noi facciamo una defibrillazione entro 4 minuti vi è il 30% di possibilità di sopravvivenza. Entro 7 minuti, il 20%, entro 10 minuti dal 2% all’8%".