Quanto dura l’influenza 2025. “La vera pandemia nascosta è la resistenza agli antibiotici”

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi e una breve guida tra falsi miti e un buon rimedio della nonna. “I sintomi e le cure giuste, la dieta dell’influenza non esiste. Perché i pronto soccorso vanno in affanno”

di RITA BARTOLOMEI
4 gennaio 2025

Roma, 4 gennaio 2025 - Influenza 2025, dai contagi alle cure, dai sintomi alla vaccinazione (si è ancora in tempo), per finire con le false certezze o fake news. Ecco una breve guida per difendersi dal virus grazie alle spiegazioni dell’epidemiologo Massimo Ciccozzi, professore all’Università Campus biomedico di Roma.

Influenza 2025, la mappa dell'incidenza dei casi in Italia elaborata dalla rete RespiVirNet a fine dicembre 2024
Influenza 2025, la mappa dell'incidenza dei casi in Italia elaborata dalla rete RespiVirNet a fine dicembre 2024

La guida per punti

I numeri dei contagi

Partiamo dai numeri dei contagi. L’Iss (Istituto superiore di sanità) ha comunicato che nella settimana tra il 23 e il 29 dicembre i casi sono leggermente diminuiti, forse anche per la chiusura delle scuole. Dall’inizio dell’osservazione, a quella data i malati sfioravano i 5,2 milioni.

Pronto soccorso in difficoltà

Professor Ciccozzi, soprattutto durante le feste in diverse regioni d’Italia, dalla Liguria al Piemonte, i pronto soccorso sono andati in affanno anche per i casi di influenza. “Questo accade - è l’analisi dell’epidemiologo - anche perché nel nostro Paese manca una riforma vera dei medici di famiglia. Inevitabile che si spaventi e vada all’ospedale chi magari è anziano e ha già problemi cardiopatici o respiratori. E l’influenza 2025 può dare questi problemi, come tutte le influenze. Per questo è necessario che anche nei giorni di festa ci sia un medico pronto a visitare i pazienti. Un medico che ne conosca anche la storia. Aggiungo: abbiamo appena iniziato il Giubileo, l’età media dei pellegrini è avanzata. Mi chiedo: in quanti si rivolgeranno agli ospedali?”.

L'epidemiologo Massimo Ciccozzi
L'epidemiologo Massimo Ciccozzi

Come si cura l’influenza

Con la premessa che dev’essere sempre il medico a decidere la terapia, dopo la visita - non dunque per telefono -, qual è il primo errore da evitare nella cura dell’influenza? “Bisogna ricordarsi che l’antibiotico di base non serve - rimarca Ciccozzi -. Perché l’influenza è un’infezione virale. L’unico caso in cui ha senso è quando c’è una sovrapposizione di influenza e infezione batterica. Ma per stabilirlo, il paziente dev’essere visitato”.

I sintomi (e quanto durano)

Ma quanto durano i sintomi dell’influenza 2025? “Sono un po’ più lunghi ma dipende sempre dalla persona - chiarisce il professore -. Se è vaccinata, non solo dureranno meno ma saranno anche meno gravi. Se non è vaccinata, conta anche la variabile dell’età. In generale, il tempo dipende molto dal sistema immunitario della persona, come reagisce se è vaccinata, anziana o se ha altre patologie”. In media, conclude l’epidemiologo, “i sintomi durano 5-7 giorni. I principali sono il mal di testa e la febbre alta, il primo può durare anche tre giorni e la seconda arrivare anche a 39, soprattutto se una persona non è vaccinata. Poi tosse, naso chiuso, dolori muscolari e articolari”. Nei bambini, invece, “la febbre alta dura di meno e il mal di testa è più raro”.

La vaccinazione contro l’influenza

Secondo i dati ancora provvisori, tra gli over 65 la vaccinazione si sarebbe fermata al 50%, l’obiettivo è invece almeno il 75%, “anche se per quella categoria l’ideale sarebbe arrivare a una copertura totale”, osserva Ciccozzi. Che ricorda: “Il vaccino contro l’influenza risale al 1945, è quindi da considerare sicuro. Ma più di qualche problema sulle forniture, registrato a ottobre, all’inizio della stagione, per spiegare i numeri di oggi conta la mentalità. Gli italiani, dopo il Covid, non si fidano più. E questo è un male, perché dopo l’acqua potabile il vaccino è quello che ha salvato più vite umane”.

Le bufale sull’influenza (e un buon rimedio della nonna)

Professor Ciccozzi, quali sono le sciocchezze che sente ripetere più spesso sull’influenza? “Al primo posto metterei senz’altro la frase, “prendi l’antibiotico per copertura”. Come abbiamo visto, non ha senso. Vorrei aggiungere che a mio parere l’antibiotico-resistenza è la vera pandemia nascosta. E nemmeno si può prevedere il picco, ne possiamo parlare solo dopo. Come non esiste la ‘dieta dell’influenza’”. Su questo punto, il professore ’riabilita’ invece un rimedio della nonna, “latte e miele fa benissimo, lì c’è tutto, se non si ha voglia di mangiare. Infine, i numeri di oggi sembrano smentire le previsioni fosche di chi diceva, sarà peggio dell’anno scorso”.