Incontinenza, “ne soffrono 5 milioni di italiani. Le buone pratiche da osservare, anche dopo il parto”
Francesco Diomede, presidente di Fincopp, la Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico: “Resta l’ultimo tabù medico, superiamo la vergogna”
Roma, 21 gennaio 2025 – Incontinenza e disturbi al pavimento pelvico: in Italia ne soffrono 5 milioni di persone. Oltre 3 milioni sono donne, soprattutto per problemi dovuti alla menopausa o al parto.
La storia per punti
I costi dell’incontinenza
Lo chiarisce a Quotidiano.net Francesco Diomede, presidente di Fincopp, la Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico. “La stima – precisa – è basata anche sul consumo dei dispositivi medici. Ma dentro questo numero ci sono malattie gravi, dalla demenza senile all’Alzheimer, dalla paratetraplegia alla spina bifida e alle tossicodipendenze, c’è il tumore alla prostata che è diventata la prima patologia nei maschi e ci sono tante patologie trasversali che incidono. Quindi non è solo pannolone”.
“L’incontinenza ha numeri strabilianti”
Il presidente definisce i numeri strabilianti. “Abbiamo stabilito anche i costi economici – aggiunge -, arrivano a 2,5 miliardi annui. Parliamo di dispositivi medici monouso solo per l’incontinenza. Nel conto ci sono anche i prodotti dispensati dal servizio sanitario nazionale e soprattutto i costi affrontati dalle famiglie, perché la maggior parte delle donne per non essere identificata acquista i prodotti di tasca propria. Anche se ultimamente questo problema si è ridotto perché è in aumento l’indice di povertà”.
La vergogna dell’incontinenza
"L’uomo per la prostata ha superato questi tabù ma la donna li vive ancora – è l’analisi di Diomede -. Così comprano i prodotti sanitari in farmacia o o al supermercato. Quindi per fare le statistiche utili utilizziamo spesso il budget delle aziende del settore. Solo per i prodotti assorbenza lo stato spende mezzo miliardo di euro”.
Un problema anche per bambini e atleti
Ma l’incontinenza non è legata necessariamente all’età avanzata, “vale anche per l’enuresi notturna dei bambini e può riguardare persone giovani e sane come gli atleti, sottoposti a sforzi particolari. Dalla pallavolo alla pallacanestro al sollevamento pesi. Ma è importante sapere che da questo disturbo si può guarire, più di quanto non si pensi”.
I consigli per evitare il disturbo
Ci sono metodi corretti di cui abbiate sperimentato la bontà? “Il primo suggerimento che noi diamo sono gli esercizi – non ha dubbi il presidente Fincopp -. L’importante è fare attività sportiva, va bene anche la corsa. E poi c’è la ginnastica pelvica, quella più dedicata, gli esercizi si possono vedere anche sul nostro sito e nel libro bianco sull’incontinenza. Noi li consigliamo almeno una volta al giorno per risollevare il pavimento pelvico, ad esempio dopo il parto”.
A questo link tutte le info sull’incontinenza
“L’ultimo tabù medico”
Per il presidente Diomede l’incontinenza ancora oggi rappresenta “l’ultimo tabù medico, un segreto da non confessare a nessuno, neanche al marito. Noi abbiamo difficoltà anche a trovare un testimonial donna per l’associazione”. Il messaggio finale prova però a guardare al futuro con una nota di speranza. “Grazie al tavolo nazionale istituito da quest’anno al ministero, dovrebbe partire una campagna anche mediatica. Perché è tempo di superare davvero la vergogna”.