Giornata mondiale contro il cancro: “La prevenzione può fare la differenza”

World Cancer Day, si celebra il 4 febbraio 2025. La situazione in Italia: dai numeri dei pazienti al nuovo piano oncologico triennale

di MARINA SANTIN
4 febbraio 2025
Giornata mondiale contro il cancro 2025

Giornata mondiale contro il cancro 2025

“United by Unique”, uniti dall’unicità. É questo il tema della campagna 2025 in occasione del World Cancer Day, la Giornata Mondiale contro il cancro che - promossa dalla Union for Internastional Cancer Control (UICC) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - si celebra il 4 febbraio.

Questo giorno simbolico, rappresenta un importante richiamo a riflettere su cosa Istituzioni e individui possono fare insieme per combattere il cancro e quest’anno sottolinea con ancora più incisività che, sebbene ogni storia di malattia sia unica, è necessario l’aiuto di tutti per scrivere il futuro della cura dei tumori, un futuro che mette al centro i bisogni delle persone.

Approfondisci:

Aumenta la speranza di vita dopo il cancro: “Guarire dalle metastasi è la prossima tappa”

Aumenta la speranza di vita dopo il cancro: “Guarire dalle metastasi è la prossima tappa”

"Persone al centro per fare la differenza”

Lo slogan scelto è un invito a concentrarsi sula forza degli sforzi collettivi. “Ognuno di noi - ha dichiarato Ulrika Årehed Kågström, presidente dell’UICC - apporta una prospettiva e una forza uniche per migliorare la qualità e l’accesso ai servizi. Lavorando insieme e mettendo le persone al centro possiamo fare davvero la differenza”.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, invece, nella prefazione del volume ‘I numeri del cancro in Italia 2024’, scrive che “è solo grazie allo studio e alla passione di ricercatori e scienziati che oggi abbiamo tassi di guarigione dalle patologie oncologiche che fino a 20 anni fa erano inimmaginabili”, invitando a riflettere sugli “ambiti su cui intervenire per ridurre la prevalenza di malattie oncologiche: l'adozione di stili di vita corretti e una maggiore adesione ai programmi di screening”.

Piano oncologico nazionale 2023-2027

Settori che vedono in primo piano l’impegno del Ministero della Salute con il Piano Oncologico Nazionale 2023-2027, finanziato con 50 milioni di euro. Una vera “road map - spiega il Ministro - con tutte le indicazioni da seguire per migliorare l'assistenza dei pazienti oncologici, a partire da una maggiore integrazione tra setting assistenziali affinché il paziente non si senta mai lasciato solo durante tutto il periodo della malattia”.

Accanto, continuano gli investimenti nella ricerca, “motore del progresso in oncologia e chiave per tradurre le innovazioni scientifiche in soluzioni concrete per i cittadini. Con particolare attenzione verso le terapie CAR-T, tra le più innovative in ambito oncologico”.

I numeri del cancro in Italia 

A offrire un quadro dettagliato della situazione nel nostro paese, è proprio ‘I numeri del cancro in Italia 2024’, pubblicazione ufficiale che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRTUM, (Associazione Italiana Registri Tumori), Fondazione AIOM, Osservatorio Nazionale Screening, PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPeC-IAP).

Nel 2024, in Italia, sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore: 214.500 negli uomini e 175.600 nelle donne. Negli uomini, i quattro tumori più comuni stimati (prostata, 40.190 casi; polmone, 31.900 casi; colon-retto, 27.500 casi; vescica, 25.230 casi), rappresentano il 58,2% di tutti i tumori maschili. Nelle donne, il 59,3% di tutti i nuovi tumori previsti è costituito da cinque tipi più frequenti: mammella, 53.060 casi; colon-retto, 21.230 casi; polmone, 12.940 casi; endometrio, 8.650 casi; e tiroide con 8.320 casi. Una cifra che mostra una sostanziale stabilità di nuovi casi rispetto al biennio precedente.

Mortalità in calo

A questo trend positivo si affianca un altro dato confortante: la mortalità per cancro nei giovani adulti 20-49enni, in quindici anni (2006-2021), è diminuita del 21,4% nelle donne e del 28% negli uomini. Tra le donne, nello stesso periodo di tempo, il tasso di mortalità per tumore della mammella è diminuito del 16,2% e quello del polmone del 46,4%. Al contrario, sono risultati stabili, nel tempo, i tassi di mortalità per i tumori del colon-retto e dell’ovaio. Anche tra gli uomini di 20-49 anni i tassi di mortalità per il tumore del polmone sono sostanzialmente diminuiti (-35,5% in 15 anni), così come quelli per leucemie (-31,3%) e tumori dello stomaco (-38,6%).

I tumori più frequenti: a che punto siamo

Stabili, invece, quelli relativi alle morti per tumore del colon-retto e del sistema nervoso centrale. Più concretamente, rispetto ai numeri attesi, basandosi sugli anni precedenti il 2006, sono state evitate 786 morti oncologiche tra le donne e 939 tra gli uomini giovani adulti. Un terzo elemento positivo, risultato dei progressi medico scientifici e delle terapie, è che c’è un costante incremento delle persone che vivono dopo una diagnosi di tumore, il 6,2% dell’intera popolazione (1 italiano su 16).

Nel 2024, sono circa 3,7 milioni, di cui il 56% sono donne (il 6,8% della intera popolazione femminile), e oltre 1,6 milioni gli uomini (1.619.513), pari al 5,6% della popolazione maschile. Il tumore della mammella è, in assoluto, la neoplasia più frequente e riguarda circa la metà (45%) di tutte le donne che vivono dopo una diagnosi di tumore.

La seconda sede più frequente (la prima negli uomini) è il tumore della prostata, con 484.882 uomini viventi dopo tale diagnosi. Le altre sedi più frequenti sono il colon-retto (442.634, equamente distribuiti nei due sessi), la vescica (300.246, in gran parte uomini), la tiroide (235.989, in gran parte donne) e i melanomi (221.015).

Da notare che le prime sei sedi tumorali corrispondono al 71% delle persone che vivono oggi in Italia dopo una diagnosi di tumore. I dati dei Registri Tumori italiani non indicano solo un costante aumento del numero di persone che vivono dopo una diagnosi di tumore, ma dimostrano anche che la metà delle persone che si ammalano di tumore nel 2024 è destinata a guarire, avendo la stessa attesa di vita di chi non si è ammalato.

Schillaci: "La sfida è investire nella prevenzione”

“La sfida deve essere quella d’investire nella prevenzione, promuovendo stili di vita sani, a partire da un’alimentazione corretta, associata all’attività fisica”, ricorda il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione del volume, dove si legge che il 24% degli adulti tra i 18 e 69 anni fuma e il 17% è un ex-fumatore.

Fra i fumatori, 1 su 4 (24%) consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno e gli uomini fumano più delle donne 28% contro 21%. Più di 4 adulti su 10 poi, sono in eccesso ponderale, ovvero il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso. L’obesità è poco più frequente fra gli uomini (11% contro 10% fra le donne) e aumenta significativamente con l’età (5% fra 18-34 anni, 10% fra 35-49 anni e 14% fra 50-69 anni).

E se questo non fosse già preoccupante, si scopre anche che solo il 7% dei 18-69enni consuma la quantità di frutta o verdura raccomandata dalle Linee Guida, e il 3% non ne consuma affatto. Quanto all’alcool, il 18% ne beve in quantità a rischio per la salute, di cui il 10% per consumi episodici eccessivi e binge drinking e il 2% per un consumo abituale elevato.

Fondamentali attività fisica e screening

A completare il ‘ritratto’ degli italiani, i dati sull’attività fisica. Secondo i livelli attualmente raccomandati dall’OMS, il 28% della popolazione è completamente sedentario, con più donne che uomini (32% contro 24%). E sempre in tema di prevenzione, il Ministro della Salute ha sottolineato che “allo stesso tempo occorre promuovere una maggiore partecipazione ai programmi di screening, fondamentali per diagnosticare precocemente una patologia e aumentare notevolmente le possibilità di guarigione, perché soprattutto in alcune Regioni non si registrano le adesioni auspicate.

L’ambizione oggi è quella di garantire, in un futuro non troppo lontano, lo screening per il tumore al polmone, che a oggi è tra le patologie tumorali più diffuse tra gli uomini”. Un invito che tutti dovrebbero accogliere, dato che i programmi di screening oncologico sono offerti gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale con chiamata attiva da parte dell’azienda sanitaria alle persone appartenenti a fasce di età considerate, sulla base di evidenze scientifiche, a maggior rischio di insorgenza della patologia.